Superficiali o Catastrofisti ? La paura al tempo del Coronavirus. Parla lo psicologo
È vero che ognuno reagisce allo stress e alle emergenze con modalità diverse, in relazione alla propria personalità e ai propri vissuti: alcuni mantengono un sufficiente equilibrio emotivo e comportamentale, altri invece sembrano andare in tilt. Come mai alcuni sembrano aver compreso l’importanza di attenersi alle indicazioni fornite dalle Istituzioni, sforzandosi di adattarsi ai disagi che ne conseguono, mentre altri le sottovalutano o vanno in sofferenza? Da quali pensieri si generano gli stati emozionali in grado di influenzare i nostri comportamenti? Pensiamo agli estremi: da un lato, c’è chi ha minimizzato l’evento e colto solo i frammenti di informazione che più si adattavano alle loro esigenze psicologiche, e tutto ciò si è tradotto in pensieri del tipo: Che esagerazione tutto questo argomentare intorno al coronavirus…in fondo è poco più di un’influenza…, tipica forma di “negazione” del problema e conseguente ignoramento delle indicazioni comportamentali; all’estremo opposto, c’è chi sta invece vivendo il fenomeno in termini catastrofici, andando in panico ad ogni starnuto…e prevedendo disastri insormontabili. È evidente che entrambe queste modalità di pensiero e di reazione hanno giustificazioni psicologiche interpretabili, ma è certo che entrambe possono avere conseguenze indesiderabili per sé e per gli altri. Qual è il confine che delimita gli eccessi?
Qualche piccola riflessione:
Avere paura è normale. La paura è una risposta emotiva transitoria a una minaccia presente o imminente, reale o percepita come tale, che aiuta ad avere un buon adattamento alla realtà esterna. È una reazione innata funzionale alla sopravvivenza (fisica e psicologica). Perciò, è normale provare paura se questa ci induce a rispettare in maniera equilibrata le norme comportamentali che ci vengono indicate per evitare il diffondersi di un’epidemia, difficilmente gestibile, soprattutto in termini di supporto sanitario. Ingigantire il problema, trasformando la “normale” paura in ansia anticipatoria, continuando a rimuginare sugli effetti catastrofici che questa situazione potrebbe comportare sulle nostre vite e sul nostro futuro, non è certamente costruttivo.
Qualche pillola di saggezza che può aiutarci a vivere meglio questa esperienza:
Avere paura, come detto prima, è naturale, ma se sentiamo il bisogno di parlarne con qualcuno in grado di comprendere il nostro disagio e di aiutarci a superarlo, il Centro di Ricerca e di Intervento Psicologico (CeRIP)dell’Università di Messina è al servizio della collettività per consulenze gratuite su skype: ceripunime@outlook.it.