“Stranizza d’amuri” l’amore omosessuale ed il bigottismo tra ignoranza, pregiudizi e povertà.
Al cinema l’opera di Beppe Fiorello, nelle vesti di regista; un inno all’amore ed un pugno allo stomaco per tutti i siciliani benpensanti. Un film che dovrebbe diventare testo scolastico.
Si può morire ammazzati a 18 anni per la propia scelta d’ amore? Si può essere rifiutati dalle famiglie, dagli amici, dalla società perché omosessuali?
Evidentemente si, almeno nella Sicilia degli anni ottanta in un paesino pregno di pregiudizi, povertà e ignoranza. Una storia vera quella che Beppe Fiorello, alla sua prima esperienza da regista, racconta aggiungendo naturalmente molti particolari inventati, nel suo “Stranizza d’ amuri” un film che dovrebbe diventare “libro di testo” nelle scuole.
Un inno all’ amore e un pugno nello stomaco di tutti i siciliani benpensanti. Uno schiaffo ai bigotti e a quanti in un amore tra due omosessuali vedono ancora oggi solo scandalo e stranizza.
Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto i protagonisti che interpretano i due personaggi veri, quei due ragazzi trucidati a Giarre ancora non si sa da chi.
Il film in programmazione al multisala Apollo da due settimane continua a suscitare commozione e a ricevere applausi.
Per la “prima” messinese il regista Fiorello, i due protagonisti principali e il piccolo Raffaele Cordiano coprotagonista che al suo secondo film importante convince sempre di più.