Storie dal deserto “Il Cairo, Museo Egizio e la piana di Giza”
Buongiorno amici viaggiatori!
Il nostro giro per l’Egitto prosegue al Cairo, la città dai mille minareti, che con la sua antichissima storia è una delle mete obbligate per i viaggi antropologico-culturali. Il Cairo è inoltre una delle città più popolose al mondo, per farvi un’idea, potrebbe contenere quattro volte Roma, con il numero di abitanti pari a tutto il Sud Italia. Appena arrivati all’aeroporto, troviamo Ahmed, la guida che ci aspetta per poter girare; senza una visita organizzata infatti, è difficile accedere ai siti culturali. Insomma le solite norme di sicurezza post rivoluzione.
Con il nostro pulmino, passiamo da “Mesr Ghidida ” quartiere ricco dove vive l’élite del Cairo. Progettato con uno stile chiaramente occidentale nel 1902 da un barone belga, ospitava all’epoca i cittadini europei; oggi gli affitti qui sono davvero proibitivi, credetemi.
Una cosa che salta subito all’occhio, è il grande gap tra i quartieri poveri e quelli ricchi. Nonostante l’Egitto abbia chiuso l’anno con un grosso aumento del PIL, il costo della vita è altissimo, l’85 % della gente è sotto la soglia della povertà o comunque non si può permettere altro, se non il minimo per la sopravvivenza. Le classi delle scuole statali, gratuite, hanno anche 100 allievi, non garantendo ovviamente un buon livello di insegnamento.
Ovviamente il restante 15% di egiziani ricchi, se la passano molto bene, ça va sans dire.
Con la rivoluzione, a causa della paura, ed aggiungo io la morte del povero Giulio Regeni, molti turisti, non sono più venuti. Ahmed dandoci il benvenuto, ci dice che siamo il terzo gruppo di italiani che porta in giro negli ultimi anni. Ovviamente questo drastico calo di presenze turistiche ( gli italiani erano i primi visitatori), ha causato molta disoccupazione e disagi.
Tra una chiacchierata e l’altra giungiamo al Museo Egizio, un luogo assolutamente incantevole e magico. Abbiamo poco tempo a disposizione, ma il tour ci immerge in un lontanissimo passato, che a tratti è pura fantascienza.
È incredibile pensare cosa questo popolo sia riuscito a raggiungere, e obiettivamente, non si capisce come gli antichi egizi siano riusciti a modellare pietre durissime o realizzare gioielli di una foggia di altissimo livello senza le conoscenze odierne.
Ipnotica, per quanto mi riguarda è stata la maschera di Tutankhamon con i suoi 11 kg d’oro massiccio, sarei rimasto per delle ore ad osservarla. Una grande fortuna è stato poter vedere le due mummie dei bisnonni del faraone, che dopo oltre 3500 anni sono ancora in uno stato di conservazione impressionante, sembra quasi che dormano.
La direzione dopo molti anni, ha deciso di tirarle fuori dai magazzini e mostrarle al pubblico, seppur per un breve periodo. Il Museo Egizio è dunque una metà obbligata e meriterebbe da solo il viaggio nel paese.
Subito dopo ci dirigiamo verso la spianata di Giza per vedere le piramidi e la sfinge, uno spettacolo che mi ha lasciato senza fiato. Inutile parlarvi del mistero che avvolge questo sito, ma a vedere la precisione con cui le pietre sono state collocate vengono i brividi.
Alcune strutture purtroppo sono in uno stato peggiore di altre, considerando che sino alla fine 800′, non essendoci la consapevolezza di oggi, se ne utilizzavano i blocchi per farci delle costruzioni, smontandole così pezzo per pezzo.
Se vi va potete farvi un giro sui dromedari, io l’ho fatto e lo immaginavo molto più comodo. Insomma ho passato più tempo a cercare di non cadere che a vedere i monumenti, però di certo è suggestivo. Fa impressione notare alle spalle delle piramidi una marea di palazzine, piuttosto malmesse, in quanto il quartiere di Giza è molto popolare. Nonostante questo, il fascino e la magia del sito sono notevoli.
Una nota stonata ce l’hanno l’esercito di abusivi che provano a spillarti soldi cercando di venderti qualsiasi cosa e a tirarti dalla loro parte, ma non date loro confidenza altrimenti è finita e non vi lasceranno mai in pace. Un assalto in piena regola, ma signori, agli occhi di gente così povera, noi siamo delle banconote che camminano.
Dopo un giro per le strade del Cairo, che credevo avessero un traffico più caotico (per intenderci le nostre città meridionali sono molto più incasinate), decidiamo di fare un giro sul Nilo con una sorta di chiatta. Ve lo consiglio ne vale la pena, costo 10 euro.
l’Egitto è famoso per l’aromaterapia, dunque un salto in uno dei punti di vendita di profumi ed essenze è consigliato, almeno io l’ho trovato interessante.
Per chiudere, il Cairo è una città che non delude le aspettative, con gente molto ospitale e come tutte le città del Sud è ricca di contraddizioni, ma forse da questo è dato il suo fascino. Se vi piacciono dunque la storia e l’arte, le città polverose e vetuste, non potete non visitarla, ma non vi fate annebbiare da inutili allarmismi, è una città sicura per i turisti, questa almeno la mia esperienza.
Di certo prima o poi tornerò in Egitto per visitare Luxor, Abu Simbel ed Assuan, ma per queste ci vuole un viaggio ad hoc. Da Sharm oltre ad essere faticoso è veramente costoso e ve lo sconsiglio.
Cari amici, sperando che questo diario dal deserto vi stia piacendo, vi aspetto alla prossima puntata con il nostro viaggio nella terra dei faraoni!
Salam Aleikum!