Storie dal deserto
Il viaggio che vi propongo ha le sue radici nel 2009, quando conobbi il mio compagno di viaggio e amico, Fabio Brucini, sua moglie Sara e la sua bella famiglia. Ci trovavamo alle Isole Eolie e in quell’incontro, io fumettista, lui esperto di apnea ed istruttore d’immersione, lanciammo il seme per quello che vi racconterò oggi e nei prossimi giorni. Fabio è un toscano che vive tra l’Italia e l’Egitto da ormai più di 30 anni, creando progetti di cooperazione con le tribù beduine del Sinai. Da qui l’idea di fare un fumetto sulla parte orientale dell’Egitto, meno nota al pubblico, libro che venne pubblicato successivamente nel 2016: ” Sinai, la terra illuminata dalla Luna “,ancora oggi disponibile in libreria.
Oggi il viaggio continua su queste pagine, e se vi andrà di seguirci vi racconteremo altre avventure nella misteriosa ed affascinante terra dei Faraoni.
La nostra base è Sharm El Sheikh, presso il Domina Coral Bay, noto resort turistico.
È come essere in un pezzettino d’Italia, ma ovviamente per il nostro viaggio alla scoperta delle tradizioni beduine e delle leggende del deserto, è solo un comodo punto d’appoggio da cui partire. Sharm diventa un luogo turistico con lo sviluppo del diving negli anni 90, grazie alla sua meravigliosa barriera corallina, prima era solo una distesa di sabbia popolata da beduini prevalentemente pescatori.
Con grande velocità sono sorti alberghi gestiti da egiziani ed europei, ed il governo oggi utilizza il luogo come punto di riferimento per i convegni internazionali. La cosa che mi ha impressionato rispetto l’ultima volta, è che sono state costruite parecchie strade a 3,4 corsie e ponti, superiori agli standard italiani, tutto perfettamente curato.
Oltre il mare, la parte interessante di Sharm è quella vecchia, con i suoi bazar e la bellissima moschea di “Mustafa ” di cui vi allego le foto, e che merita d’essere visitata.
Nei pressi, un posto che vi consiglio, è ” Abo Ali “, un tipico ristorante egiziano, dove poter mangiare roba locale. Potrei dirvi che la cosa che gli si avvicina di più è il nostro street food, per cui tanta roba fritta, buona, ma sicuramente non ” leggera “. Molto economico rispetto i locali per turisti ( per capirci in quattro abbiamo pagato 180 lire egiziane, circa 11 euro ). Infine per la sera, un bell’aperitivo in un locale fantastico, uno dei più belli in cui sia mai stato, il ” Farsha “. Costruito su una scogliera con delle impalcature, è pieno di oggetti da mercato delle pulci, che a me ha ricordato molto l’isola dei pirati cinesi dei ” Pirati dei Caraibi “. Ve lo straconsiglio, da non perdere.
Ci leggiamo alle prossime puntate!
Salam Aleikum amici!