Spopola su TikTok la “Dupe Culture”: lo shopping tarocco per apparire “firmati” a poco prezzo.
Bisogna educare le nuove generazioni all’interpretazione critica, perché sappiano comprendere l’importanza della qualità. Non si può avere sempre tutto e a volte è necessario anche rinunciare o saper aspettare.
Il tred del momento è l’ acquisto di prodotti su TikTok. Il fenomeno ha favorito addirittura l’apertura di negozi che si occupano della vendita di prodotti diventati virali su TikTok. Creare un Tik Tok è semplice e i video sono brevi ed incisivi.
Dietro Tik Tok, cosi come dietro a tutte le altre piattaforme, si celano diversi interessi economici. Ovviamente, le società che gestiscono i social sono curate da grandi personalità del mondo dell’impresa.
I social network, che appartengono ai Social Media, sono delle vere e proprie piazze virtuali che hanno modificato il nostro modo di vivere e sono in grado di coinvolgerci sotto diversi punti di vista, grazie alla pervasività dei flussi di comunicazione.
Si parla sempre più spesso di Dupe Culture, un fenomeno che riguarda diversi settori del mercato globale. La tendenza è cresciuta grazie alla Generazione Z e si è diffusa sui vari social network in particolare su TikTok.
Mentre alcuni definiscono il Dupe Culture come la “democratizzazione del consumo”, altri vedono nel Dupe Culture la violazione dei diritti di proprietà intellettuale.
La parola “Dupe” deriva dall’inglese “duplicate” e arriva dagli Stati Uniti. In poco tempo, ha trovato spazio in Europa.
Che cosa rischiano le marche più conosciute? I ragazzi amano mostrare abiti, accessori e prodotti che appartengono a brand famosi e di lusso. Purtroppo, non sempre possono acquistarli e allora l’alternativa è scegliere l’imitazione dei prodotti originali.
Le nuove generazioni, in particolare la Generazione Z, utilizzano l’hashtag #dupe e #dupechallenge per indicare video di breve durata che mettono a confronto il prodotto duplicato e quello originale.
Cosi come sottolinea l’agendadigitale.eu “i prodotti Dupe vengono presentati accanto ai prodotti originali, con chiari riferimenti ai brand originali e ai loghi corrispondenti”. A sfruttare questa tendenza sono gli influencer, gli utenti e il concorrente.
Il portale agendadigitale.eu mette in evidenza che: “Nel caso di merce falsa o contraffatta si può configurare anche una lesione dei diritti dei consumatori, che può determinare altresì un reato penale in quanto, con l’offerta di un prodotto falso come autentico, si persegue il fine di ingannare i consumatori sull’origine del prodotto e delle sue caratteristiche.
Nel caso dei prodotti Dupe la situazione si presenta in una maniera differente, dal momento che il prodotto offerto non è falso e non riproduce un marchio altrui, ma si accosta a questo richiamandolo espressamente, approfittando del credito di cui gode sul mercato. Ciò che viene pubblicizzato, nel caso dei Dupe, è un prodotto di per sé originale, con un marchio proprio, ma che risulta variamente agganciato ad un marchio (e ad un prodotto) altrui perché quest’ultimo ha il potere di trainare la vendita dell’equivalente”.
Il portale Parole O_stili ha cercato di sintetizzare le principali conseguenze del Dupe Culture: spinge le persone allo “shopping estremo, reso possibile proprio dai bassi costi dei prodotti” e inoltre “sfrutta le idee di designer, creatori e scienziati che hanno realizzato i prodotti originali”. Oltretutto, ci sono diversi timori come, ad esempio, che possa contribuire a dare poco valore ad un prodotto di una certa marca. Quando non si riesce a distinguere un prodotto originale da quello duplicato, il problema assume rilevanza legale e il rischio è quello di alimentare il mercato della contraffazione. La qualità scarsa può diventare pericolosa per la salute, in modo particolare quando si parla di cosmetici o di skin care, e anche per l’ambiente.
Quando il prodotto Dupe è ben segnalato non lede il marchio altrui e il consumatore non viene ingannato sulla tipologia di prodotto presentato. Il Codice Civile interviene per regolare la concorrenza sleale cosi come il Codice di Proprietà Industriale ed in particolare gli articoli 20 e 21.
Ci sono diverse sentenze della Corte di Giustizia che hanno individuato gli estremi della contraffazione. Non sono mancate anche alcune decisioni della giurisprudenza nazionale e alcune riguardano la “tableaux de concordance”.
Nonostante i dubbi e le perplessità, TikTok, Instagram, Youtube, Facebook contano milioni di utenti. Infatti, come ci ricorda Parole O_stili sui social media, soprattutto TikTok, “l’hashtag #dupe ha raggiunto miliardi di visualizzazioni,con il fenomeno #dupechallenge che vede la produzione di filmati brevi che mettono a confronto prodotti duplicati e originali. In questi video, i prodotti dupe sono mostrati accanto a quelli autentici, con chiari riferimenti ai brand e ai loghi originali”.
Alfabetiizzare i giovani significa rivalutare il valore del senso civico di ogni uomo e di ogni donna del futuro. Favorire la capacità di saper esaminare i contenuti che ogni giorno la rete propone. Bisogna educare le nuove generazioni all’interpretazione critica, perché sappiano comprendere l’importanza della qualità. Non si può avere sempre tutto e a volte è necessario anche rinunciare o saper aspettare