Sgarbi premiato a Taormina: “Il mio sogno ? Ricostruire il tempio G di Selinunte”.
Serata conclusiva al festival del cinema archeologico, il film tedesco “Il mistero del cavallo di Troia”, si aggiudica il “Premio Taormina Naxos Archeofilm 2023”
Il pubblico sceglie la pellicola, diretta dai registi Roland May e Christian Twente al festival presso Teatro Antico di Taormina e al Teatro della Nike a Naxos.
La manifestazione ha visto anche la consegna a Vittorio Sgarbi del Premio Sebastiano Tusa. La motivazione: per la competenza e la libertà intellettuale con cui da uomo di cultura ha sempre guardato al patrimonio della Sicilia mettendone in evidenza l’eccezionale stratificazione e le potenzialità per una qualificata crescita economica dell’isola. In particolare per aver condiviso con Sebastiano Tusa importanti progetti di ricerca e valorizzazione”.
Intervistato da Pruneti, Sgarbi ha rilanciato il progetto di ricostruzione del Tempio G di Selinunte. “Un’idea – ha commentato lo storico dell’arte e sottosegretario alla Cultura, Sgarbi- che ho lanciato io e che poi ha condiviso anche Tusa da assessore regionale. Porterebbe generare nuovi flussi di visitatori e l’investimento, per il quale avevo già un imprenditore interessato, si ripagherebbe da solo in un po’ di anni”.
Alla serata finale dell’Archeofilm hanno preso parte anche Mario La Rocca, Dirigente Generale del Dipartimento regionale dei Beni Culturali, e il sindaco di Taormina, Cateno De Luca. Sul palco, a condurre, la giornalista Giulia Pruneti.
“Fuori festival” l’evento al Parco di Naxos con la straordinaria esecuzione delle Quattro Stagioni di Vivaldi da parte dell’Orchestra nazionale barocca dei Conservatori diretta dal M° Boris Begelman . Un progetto del Conservatorio A. Scarlatti di Palermo, diretto dal M° Daniele Ficola, in collaborazione con il MIUR. Il concerto é stato preceduto dal cortometraggio, fuori concorso, “Vasi acustici”, diretto da Claude Delhave (Francia, 8’) che indaga l’Abbazia degli Angeli a Finisterre (Spagna). Una struttura del XVI secolo, di fronte al mare, che racchiude una collezione impressionante di vasi acustici, strumenti ancora poco documentati e che vedono impegnati archeologi, studiosi di acustica, storici e musicologi per comprendere le funzioni tecniche e simboliche di questo ingegnoso dispositivo.