Riprendiamoci la nostra utopia e trionfi la bellezza
Parla il mecenate di Fiumara d’arte Antonio Presti
Ci hanno tolto i sogni, impera la distopia
Il nome del mecenate Antonio Presti è legato al museo all’aperto “Fiumara d’arte”, le cui opere, installate lungo il fiume Tusa, all’interno dei Nebrodi, comprendono da “La materia poteva non esserci” di Pietro Consagra e “La finestra sul mare” di Tano Festa, rispettivamente del 1986 e del 1989, alle più recenti “Piramide al 38° parallelo” di Mauro Staccioli e “Respiro” di Giacomo Rizzo. A Tusa, Presti, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, è proprietario dell’ ”Atelier sul mare”, un albergo le cui stanze sono affrescate da artisti contemporanei. È inoltre stato promotore della riqualificazione del quartiere Librino di Catania. Nel giorno dell’Epifania, giorno e festa della luce, lo abbiamo intervistato.
Presti lei è un cultore del bello, nelle arti, nell’architettura, nella realtà urbana qual è la cosa più brutta di questo 2020 che siamo lasciati alle spalle?
“Non c’è un bello e un brutto. Come non c’è luce e buio. Forse c’è una speranza. In questo momento ognuno di noi sta resistendo a una lotta feroce e subdola del bene contro il male. E quando il male lotta il suo male alla fine implode. E questa è la speranza della bellezza. Le faccio un ragionamento apparentemente difficile. E’ in atto una strategia del potere mondiale che trova il suo esercizio nella distopia, un luogo del male. E’ una società che disegna una realtà spaventosa: l’anti-utopia. La nostra generazione dagli anni sessanta agli anni novanta invece si è nutrita delle sue utopie. L’Utopia è il luogo del bene e del sogno. E io in quell’epoca quando realizzavo la Fiumara d’arte, visione utopica dell’arte e del bello, sapevo che l’utopia non è ciò che non si può realizzare ma è ciò che il sistema non vuole che si realizzi. E io quello ho fatto. Il sistema mondiale ha ucciso partendo dalle ideologie tutte le utopie e siamo passati alla distopia. Un’affermazione della bellezza che oggi possiamo fare diventare slogan è: ”Utopia sempre. Distopia mai. E lo dico nel giorno dell’Epifania. Il giorno della luce”.