Quelle scarpe comprate per inseguire il brutto
Le sneakers brandizzate dalla Lidl sono state protagoniste, in questi giorni, su tutti i social, i giornali e la tv. Lunedì mattina è scattata la corsa all’acquisto di queste calzature e, prima dell’apertura, c’erano lunghe code davanti ai punti vendita di tutta Italia. Carrelli colmi di scarpe, calzini e ciabatte tutto brandizzato dalla Lidl. Insomma, un fenomeno sociale che va interpretato e analizzato.
La corsa all’acquisto di prodotti originali, o ambiti, non è un fenomeno italiano. Infatti, in tante occasioni abbiamo visto come i consumatori si siano gettati a capofitto sul prodotto, anche dormendo davanti al negozio di loro interesse, per essere i primi ad acquistare l’oggetto o i capi di abbigliamento del momento. Certo per un paio di sneakers, che costano poche migliaia di euro, era piuttosto impensabile soprattutto con un marchio fortemente riconoscibile su prodotti legati, molto spesso, alla vita di tutti i giorni. Un evento abbastanza singolare, particolare e molto originale. Mi ha stupito vedere questa fila interminabile di persone pronte ad acquistare queste scarpe. Secondo me si tratta di due fenomeni sociologici interessanti e importanti. Il primo è legato al fatto che queste stesse persone che hanno cercato in tutti i modi di acquistare le sneakers, le pantofole o i prodotti che avevano questo marchio, hanno poi venduto a cifre impensabili le stesse scarpe in rete, oltretutto pochi minuti dopo.
Prezzi da capogiro e basta dare un’occhiata su Ebay per rendersi conto di quale cifra siano riuscite a raggiungere questo tipo di calzature.
Il secondo fenomeno sociologico, a mio parere, non è legato alla bellezza del prodotto, ma bensì al prezzo basso che ha permesso a tutti di acquistarlo. Come ben sappiamo le scarpe firmate non possono essere comprate da chiunque, a maggior ragione in momento come questo in cui molta gente stenta ad arrivare a fine mese. Si è trattato di un acquisto nazional popolare che ha incoraggiato tantissime famiglie. Quasi un riconoscersi nei colori, e nel marchio, per poter dire: “le ho anche io! tanto mi sono costate poco”
Personalmente, non avrei fatto la fila per questo paio di scarpe e forse nemmeno per altre. Credo non ci sia tutta questa necessità di creare assembramenti, vista la situazione che stiamo vivendo, in quanto le persone devono stare ben distanziate e con la mascherina ben posizionata sul viso. Rischiare di essere contagiati dal Covid 19 per comprare un paio di scarpe che costano poco, e non sono il massimo del desiderio, forse è un po’ troppo. In fondo, oggigiorno si sa, ci piace troppo apparire e mostrare a tutti che riusciamo ad ottenere quello che vogliamo per poi mostrarlo sui social come un trofeo.