Morire di Virus o morire di fame
Sui social le minacce dell’assalto ai supermercati : “dobbiamo mangiare”
Più volte abbiamo detto quanto è importante usare i social in maniera consapevole. Quanto possano essere un grande mezzo di solidarietà. Capace di raggiungerci ovunque e di regalare emozioni. Oggi però i servizi trasmessi dai maggiori telegiornali nazionali hanno trasmesso l’ennesima immagina assurda della Sicilia. Il peggio del peggio che mai avremmo voluto vedere. Perché anche quando si è disperati bisogna avere dignità. Perché anche quando la scelta è terribile virus o fame bisogna pensare che la violenza non è mai l’arma giusta. E così vedere quella donna in video con la faccia oscurata che urlava: “Basta stare a casa, dobbiamo mangiare”. E poi la minaccia che presto sarebbe arrivato l’assalto ai supermercati. I social network diventano il nuovo palcoscenico per disperati con la pistola che facendola vedere in primo piano giurano che non hanno più voglia di aspettare e che se non arrivano i soldi per mangiare vanno a prelevare quello che serve dai supermercati. Siamo a Palermo dove una ventina di persone poche ore fa ha assaltato il supermercato Lidl in viale Regione Siciliana. La versione on line del quotidiano online La Sicilia scrive: “Sono entrati, hanno riempito i carrelli di generi alimentari, e raggiunte le casse hanno cercato di forzarle: non abbiamo soldi, non vogliamo pagare. Gli impiegati del market hanno chiamato polizia e carabinieri, mentre all’esterno tra la gente in fila, a distanza di un metro come impongono le regole anti Covid-19, è scoppiato il panico. Per diverse ore è stato il caos”.
Poi sui social le notizie si sono rincorse per molte ore. Camion e furgoni che trasportavano derrate alimentari che sarebbero state rapinati da bande.
I gruppi sui Social Network non si fermano e incitano alla rivolta. Uno in particolare, sottolineano diversi cronisti “Noi” su Facebook continua a fare proseliti e come scrive sempre La Sicilia , persone che dicono di essere esasperate e c’è chi invita a fare fronte comune perché “se ci uniamo siamo di più, si chiama rivoluzione nazionale” ed ancora “Io non aspetto aprile, sono senza un euro, la mia famiglia deve mangiare – ha scritto una persona in un post – perciò senza fare le pecore, scendiamo in piazza e pretendiamo i nostri diritti. Non facciamo chiacchiere, che fanno acidità. Chi fa la pecora e non scende in piazza, per me fa parte dello Stato, senza offesa per nessuno”.
Cronaca di ordinaria miseria, mentre le mense della Caritas continuano ad essere tempestate di richieste. La fame aumenta. Scene apocalittiche che mani avremmo pensato. Dalla Sicilia alla Puglia persone, esseri umani, che non sanno come fare per avere cibo. Scriveva Simone Weil: “quanti esseri umani ai giorni nostri muoiono, dimenticati, di miseria e di abbandono…Ma nessuno si chiede che cosa è accaduto nel loro spirito e nel loro cuore. Si preferisce non pensarci”. Nessuno l’avrebbe mai pensato nell’anno 2020. Nessuno.