“Le vie dei tesori” tre weekend alla scoperta della Sicilia più inedita.
Comincia il 10 e 11 settembre il primo dei due fine settimana quando si apriranno le porte di un centinaio di luoghi caratteristici dell’Isola. A Messina si visiterà l’antichissima Abbazia di Santa Maria di Mili e l’azienda agricola “Villare’ dove i bambini potranno conoscere ed avvicinare gli animali della fattoria e imparare a impastare i sesamini.
In ognuna delle città, chiese riaperte dopo mezzo secolo, siti archeologici ritrovati, cripte restituite, piccoli musei-gioielli al debutto. Una grande ondata di bellezza che tracima tra i luoghi e tocca i visitatori spinti a costruire percorsi personali.
Ecco quindi Enna dove riapre la chiesa di San Michele Arcangelo, appena restaurata dal FEC e chiusa da un quarto di secolo; la settecentesca Santa Teresa, con la sua decorazione straordinaria e la cripta con gli antichi colatoi, anch’essa chiusa da quasi sessant’anni; il Circolo da conversazione fino a poco tempo fa vietato alle donne o comunque ai non soci, sotto la Rocca di Cerere sono state riaperte le misteriose Sette Stanze che ospiteranno la rilettura del mito di Cerere e Demetra, sabato al tramonto e domenica all’alba.
Caltanissetta dove si passerà dallo storico liceo della città al convitto dei Gesuiti, dall’antica “casina” di campagna del barone Benintende alla collezione di 150 acquasantiere del Museo Diocesano fino ad arrivare a un delizioso museo vintage con gli oggetti iconici dell’ultimo mezzo secolo. Nella vicina San Cataldo si entrerà per la prima volta nella cripta della Chiesa delle Anime del Purgatorio, con l’ossario e i colatoi, mentre gli imponenti Sanpauluna saranno visibili a Santa Lucia.
A Termini Imerese si stanno accumulando le prenotazioni per visitare l’Hotel delle Terme chiuso da oltre dieci anni, e dove aleggiano le voci dei piloti della Targa Florio che qui avevano il loro quartier generale e, scendendo piano mentre l’aria diventerà sempre più umida e calda, riappariranno dopo decenni le terme romane dove l’acqua sgorga ancora a 37°.
Nella vicina Bagheria un vero colpo d’occhio sarà il percorso che conduce per la prima volta in assoluto alla Sicilcalce: si accede dall’elegante e settecentesca Villa Cattolica, si supera un cancello ed ecco lo scheletro della fabbrica di calce, immemore al tempo: sabato alle 17 saranno gli stessi ex operai a condurre la visita, tra memoria, aneddoti, storie e personaggi. Un balzo dall’altra parte dell’isola.
A Messina si visiterà per la prima volta l’antichissima abbazia di santa Maria di Mili, la più antica chiesa normanna della Sicilia: austera, un complesso monastico abbracciato dal verde. Ma si potrà anche farsi prendere dalla tenerezza accarezzando gli animali dell’azienda agricola Villarè dove i bimbi impareranno a impastare i sesamini.
Ed eccoci all’altro capo della Sicilia: Trapani apre quel gioiello art nouveau che è Villino Nasi che la città volle costruire per l’ex ministro Nunzio Nasi a fine ‘800; e visto che si è poco lontani, si può raggiungere in barca il castello della Colombaia, l’ex carcere del Risorgimento siciliano.
Mazara multiculturale, dove sembra di camminare in una Casbah, si può incocciare il couscous ma soprattutto apre le porte per la prima volta la chiesa di san Nicolò Regale, un cubo arabo normanno che nasconde sotto il sagrato, i mosaici di una domus romana del V secolo dopo Cristo; e infine la città restituisce alla comunità due importanti siti archeologici, la necropoli di via del Fante con le piccole piramidi funerarie, le Insulae di via delle Ninfe e le aree dalla Plateia Aelia.
IL FESTIVAL A ENNA
Con il supporto del Comune, sono stati scelti con cura dodici luoghi per rileggere la città e riscoprire il senso di comunità. Il festival restituirà dopo 25 anni la chiesa tardo barocca di san Michele Arcangelo restaurata dal FEC, e il settecentesco oratorio di Santa Teresa che invece è dimenticato da oltre mezzo secolo con i suoi colatoi. A San Paolino con l’attuale Urban Center ci sono le istallazioni dell’artista francese Maitéa Miquelajauregui che terrà anche lezioni di ceramica. Dl santuario di Papardura si vede il lavatoio pubblico ottocentesco alimentato da sorgenti naturali. Si entra al Circolo di Conversazione, inaccessibile fino a qualche anno fa alle donne; al museo del Mito sulla Rocca di Cerere con particolari oculus si visita virtualmente l’acropoli e il santuario. Sotto il costone roccioso sono state liberate da rottami e lamiere le misteriose Sette Stanze dove hanno trovato spazio le sculture di Gesualdo Prestipino; ospiteranno lezioni di yoga con Anna Lo Grasso e una performance ispirata al mito di Demetra, Kore e Ade, al calare e al sorgere del sole (solo questo primo weekend). A Palazzo Chiaramonte si apre la preziosa biblioteca di 80 mila volumi e i fondi antichi del convento. E tanto altro. La passeggiata in programma condurrà in via Cirla, la strada più bassa al mondo; si potrà pedalare al tramonto tra vicoli e piazze, o dentro la miniera di Floristella; domenica mattina una caccia al tesoro per bambini alla scoperta della città. Ma si potrà anche provare la strana sensazione di avvicinare le api (debitamente protetti) e comprendere il loro magico mondo perfetto.
IL FESTIVAL A CALTANISSETTA
Si parla alla memoria del territorio: a partire dagli archivi del liceo “Ruggero Settimo” aperti nel 1863, quando era gestito dai Gesuiti: dai registri balzano fuori nomi illustri; il Convitto dei Gesuiti, nella “casina” di villeggiatura dell’Ordine poi colonia montana nel periodo fascista. Visite al laboratorio del museo mineralogico paleontologico e delle zolfare dell’IISS Mottura che espone 5000 minerali e il meteorite donato dall’imperatore d’Etiopia; alla sacrestia del Convento agostiniano dove è nata una piccola ma preziosa mostra sull’Inquisizione spagnola, curata da Michele Mendolia Calella. Apre la cripta della Cattedrale dei primi anni Venti, trasformata in spazio culturale, con le installazioni della mostra “Adoremus” del nisseno Alberto Antonio Foresta; la casina ottocentesca del barone Benintende che conserva ancora le grandi valigie di fine ‘800 che i proprietari successivi, i Paolilla, emigrati in America, utilizzarono nei viaggi da e per gli States. Debutta Sosta Visiva, inedito museo del design creato dalla collezione (unica nel sud Italia) di Liborio Di Buono, tra pezzi di Castiglioni, Magistretti, Sottsass, Zanuso. A San Cataldo l’antica chiesa delle Anime del Purgatorio apre la cripta e la chiesa di Santa Lucia espone i Sanpauluna, i giganti processionali che animano la Domenica di Pasqua. Tra i tanti altri luoghi, il museo Averna. Una passeggiata, domenica mattina, nel quartiere Provvidenza, tra inesorabile abbandono ed esempi virtuosi di rinascita. Organizzata da Paesaggi di Mezzo la visita ai vigneti delle Tenute Lombardo, compresa la cantina e la tenuta di “Sua Altezza.
IL FESTIVAL A TERMINI IMERESE
Ovviamente la parte delle protagoniste tocca alle terme romane (citate da Diodoro Siculo, amate da tutti gli invasori, dai romani ai normanni) e l’ottocentesco Grand Hotel delle Terme, progettato da Damiani Almeyda: la sua golden age fu tra il 1910 e il 1960 come quartier generale della Targa Florio, e ospitò spesso Enzo Ferrari. Ogni sabato si potrà scoprire con l’aiuto di “Nymphé” di Marika Veca e Daniele Vitale, show itinerante sulle origini di Himera. Ieri si è inaugurata al Museo Civico, la mostra di Roberta Civiletto, “Frammenti di storia”, stoffe e decori contemporanei. Poi gli altri luoghi: il castello (ne restano solo le tracce) che domenica alle 18,30 diventerà il palcoscenico di “Non chiudere gli occhi” show di teatrodanza. Le chiese preziose – Santa Caterina d’Alessandria con il ciclo di affreschi di fine ‘400, Maria SS.Annunziata con il suo crocifisso miracoloso sotto la cupola di Azulejos; San Giacomo, prima cattedrale di Termini; Sant’Orsola nell’antico quartiere arabo “Delli balati”; e il santuario Madonna della Consolazione con il suo dipinto miracoloso, e il convento Santa Maria Gesù La Gancia che conserva la prima Pietà marmorea che si conosca in Sicilia, del 1480. Ma anche, la casa-museo dello scultore e medaglista Filippo Sgarlata e il museo del Motorismo siciliano e della Targa Florio oltre alla straordinaria “Cammara Picta”, il ciclo di affreschi seicenteschi nel palazzo del Comune. La passeggiata condurrà domenica alla scoperta dell’acquedotto romano Cornelio, vera opera di ingegneria idraulica. E si potrà scoprire Termini dal mare.
IL FESTIVAL A BAGHERIA
La Sicilcalce è di sicuro il luogo più atteso dai bagheresi, ma non scherza neanche l’Arco azzurro recuperato dopo la confisca alla mafia; o Castello San Marco che è un ibrido: bastioni, feritoie, persino un ponte levatoio ancora funzionante, che intrigò persino Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Poi l’Arco del Padreterno, uno degli ingressi trionfali della villa dei mostri con i suoi sette bizzarri gendarmi ussari in tufo; il prospetto neogotico della chiesa del Sepolcro o la settecentesca dimora Cirrincione-Mineo dove visse l’ultimo monsù, Mario Lo Menzo raccontato nella mostra “Mani innamorate”, a cura di Sabrina Gianforte; a Palazzo Cutò le residenze della storica “villeggiatura” ricostruite in 3D dalla pittrice Caterina Guttuso. Villa Cattolica ospita solo per il festival la mostra “Mimmo Pintacuda, il testimone discreto” sul grande fotografo, curata dal figlio Paolo. Il giardino settecentesco di Villa San Cataldo, ricco di fiori e piante di pregio, e il piccolo e delizioso Museo del Giocattolo. Dalla borgata, ecco “Portami ad Aspra” museo en plein air costruito sui racconti dei residenti. Le esperienze: si dipinge con l’ultimo pittore di “masciddara”, Michele Ducato; al Museo dell’Acciuga si racconta il mondo “povero” della pesca e della salagione; e da Nonno Pino U’Barunieddu si gusta la sublime “crema di sfincione”. All’Oasi Blu, inattesa casa d’artista, si ascolterà un mezzosoprano e nelle storiche cantine della Duca di Salaparuta, a Casteldaccia, si visita la bottaia e l’enoteca. Minacciano già il sold out le escursioni in barca a vela nel golfo di santa Flavia, e le immersioni con la guida di un sub esperto.
IL FESTIVAL A MESSINA
Oltre alla Prefettura che aprirà saloni normalmente chiusi al pubblico e l’appartamento riservato al Capo dello Stato, disponibile in toto l’Archivio di Stato, dalla sala lettura agli archivi, con una mostra sulla ricostruzione post sisma. Si visiterà l’abbazia di Santa Maria di Mili voluta dal gran conte Ruggero, tra le più antiche architetture normanne di Sicilia. Oggi è del FEC. Si scoprirà la sobria casa museo della poetessa dialettale Maria Costa, la prima sede dei Domenicani in Sicilia, SS. Annunziata dei Catalani, la chiesetta di San Giovanni di Malta e la cappella di Gesù e Maria delle Trombe dove è esposto il Bambinello miracoloso. Ma anche la “gogna” di Castel Gonzaga, la torre merlata dell’antico castello di Roccaguelfonia dove venne rinchiuso Carlo II d’Angiò e Forte San Salvatore con la Madonnina che si staglia sullo Stretto. Arrampicati sui Peloritani, la quattrocentesca chiesa di Sant’Antonio Abate a Massa San Giorgio, e l’eremo appena restaurato della confraternita della Madonna di Trapani; oltre al Museo dei Peloritani di Gesso dove ai animeranno i giganti Mata e Grifone, progetto della compagnia Anatolè. L’Università ha aperto l’Antiquarium con la collezione Zipelli e i reperti dei Gesuiti; e l’orto botanico tra alberi esotici, carnivore e succulente. Quattro le ville: la settecentesca Villa Cianciafara sopravvissuta al terremoto; villa Giovanna, con il suo giardino tropicale; la Town House ovvero il candido Villino Franca, affacciata sullo Stretto; Villa Aelthea con gli arredi liberty originali e un “torrino” con la scala a chiocciola. Infine alla fattoria urbana Villarè si potranno accarezzare gli animali, e far preparare ai bambini, i biscotti sesamini. La passeggiata condurrà all’antico casale di Castanea, racchiuso da pinete.
Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com.