L’ansia da cenone di fine anno
Si va dal cenone a buffet senza ballo ma con panettone e spumante compreso, ma all’una si lascia il campo alla nottata danzante, al week end tutto compreso con tour benessere in vasca e piscina idromassaggio, ma senza bambini al seguito. Sulla rete le offerte fuori porta per l’ultimo dell’anno si sprecano. E in città ad organizzare un cenone che promette risotto champagne e antipasti con crudi di mare ci sono anche i ristoranti dove fai fatica a comprendere dove troveranno lo spazio per tutto quello che promettono. Ma non importa:la parola d’ ordine è non restare a casa e fare la parte degli sfigati. Bisogna dimostrare di avere per le mani un cenone davvero fantastico. Cosa si mangi, chi cucini e quanto si paghi non importa. Basta trovare un tavolo. L’ ansia da ultimo dell’anno è scattata. Le telefonate tra amiche che sanno di quel circolo che organizza a 100 euro a pancia e a 30 euro per i bambini con pasta con la salsa e cotoletta e patatine imperversano. Si propone, si fa il conto di quanti commensali ci siano in gioco, si telefona e molto spesso, dato che mancano pochi giorni al grande evento, ci si sente rispondere che è tutto pieno. Se qualcuno disdice sarai il primo ad essere richiamato. Ma anche no. La parte del primo della lista non si addice a nessuno di noi. Equivale quasi ad essere dei trombati. Dei primi dei non eletti. E allora continuano le consultazioni, la ricerca spasmodica di un posto che fornisca posti, crudi di pesce e cotoletta. E che poi si balli e che si finisca con il conto alla rovescia che ricorda sempre il film del ragioniere Fantozzi ed il trenino. L’ ansia da ultimo dell’anno non ci abbandonerà sino al 31 quando siederemo al nostro agognato tavolo. Il giorno dopo sarà scomparsa assieme al 2019. Al suo posto l’ immancabile mal di testa.