La sognavi una vita nel Metaverso ?
Affiancheremo una vita virtuale a quella reale in cui diventerà sempre più difficile distinguere il reale dall’irrealta’. Il cervello dovrà mantenere due modelli separati del mondo. E ancora Nft, quadrati digitali e nuovi modi per fare business e marketing on line.
Inutile negarlo ormai il Metaverso è diventato uno degli argomenti di cui più si discute. Mark Zuckeberg ha deciso di dare una nuova veste alla holding che controlla le piattaforme più famose e utilizzate al mondo: Facebook, Messenger, Instagram e Whatsapp. Un mondo virtuale in cui diventa sempre più difficile distinguere la realtà dall’irrealtà.
Sempre più spesso le aziende investono in Nft, isole virtuali o quadrati digitali. Non si tratta solo di un nuovo modo di comunicare, ma quello che si sta sviluppando è soprattutto un nuovo modo di fare marketing. Bisogna investire in tutto quello che può far aumentare i guadagni economici.
Per entrare in questo mondo virtuale non basta indossare un paio di normali occhiali, ma è necessario indossare un pesante casco per la realtà virtuale che ci estranea da tutto ciò che ci circonda.
Una prospettiva del tutto nuova che ci permetterà di salutare gli avatar dei nostri colleghi muovendo il nostro alter ego digitale in un ufficio virtuale usando un joypad, mentre nella realtà siamo inchiodati alla scrivania senza poter nemmeno vedere il cane che si aggira per casa o l’arredamento del vostro studio domestico? La sensazione di disagio che tutto ciò potrebbe creare è anche fisica: “Il vostro corpo resterà seduto o fermo in piedi nonostante la maggior parte delle esperienze virtuali richiedano il movimento – ha spiegato su VentureBeat Louis Rosenberg, amministratore delegato e responsabile scientifico della società di intelligenza artificiale Unanimous AI -. Questa incongruenza costringe il vostro cervello a mantenere due modelli separati del mondo: uno per i dintorni reali e l’altro per il mondo virtuale che vi viene mostrato tramite il visore”.
Ci sono le prime vittime reali, con danni anche fisici, provocati da un mondo virtuale. Il Metaverso non è certo regolato da leggi ed è facile che accada qualcosa di inaspettato.
Il Wall Street Journal, come altri giornali americani, stanno raccogliendo i primi dati ed emerge come gli appassionati di videogiochi stiano provando gli Oculus di Meta-Facebook. L’uso di questi visori sta provocando la “Gorilla arm syndrome” (dolori articolari provocati dal numero di ore trascorse a braccia alzate). Si contano i casi di clavicole slogate, di chi ha distrutto i mobili di casa e si è ferito in salotto, colpendo gli oggetti durante i giochi virtuali.
Non mancano i casi di violenza che avvengono in questo universo parallelo, denunciate da donne che sono state molestate.
Recentemente Mark Zuckeberg ha avuto un incontro, durante una breve vacanza in Italia, con il presidente del consiglio Mario Draghi, il ministro per la transizione digitale Vittorio Colao, John Elkann (Stellantis) e poi Leonardo Del Vecchio (EssilorLuxottica, Federico Marchetti (Yoox) Brunello Cucinelli, Lorenzo Bertelli (Prada) e il mondo della moda.
Zuckeberg, cosi come riporta Il Sole24ore attraverso un articolo di Luca Tremolada, ha spiegato le novità di un casco, il cui nome è Project Cambria, durante l’utilizzo di The World Beyond, una sorta di realtà mista sviluppata attraverso una piattaforma di apprendimento automatico chiamata Presence Platform.
Project Cambria possiede una funzionalità migliore di “passthrough” ossia di passaggio della visione dal 3D al mondo circostante.
Zuckeberg non è l’unico a puntare ad una realtà parallela e virtuale, ma anche Google e Apple. Insomma, nuovi orizzonti si aprono davanti e bisognerà analizzare questi nuovi universi. La pandemia ci ha guidato verso nuove sperimentazioni e il digitale ha cambiato il nostro modo di lavorare e di relazionarci con gli altri.
Non conosciamo ancora bene il Metaverso e sicuramente è necessario fornire delle regole, affinché non accadano episodi spiacevoli ed eventi incontrollabili.
Auguriamoci di non sentirici ancora più isolati e sempre più lontani dalla vita reale che, diciamocelo, è estremamente diversa e migliore.