Un viaggio nell’intimo dramma della non maternità perché “non tutte le donne riescono ad essere madri e non tutte le madri sono modelli da seguire. Dunque, a chi si ispirerebbe una donna per affrontare questo dolore e trovare una visione che le dia pace?”
Un viaggio intimo e poetico nel dramma della non maternità, raccontato attraverso gli occhi di una donna e di cinque danzatrici che ne interpretano sentimenti ed emozioni”.
Così Melissa Zuccalà, autrice di coreografia, regia e testi, riassume il nucleo sostanziale dello spettacolo di danza contemporanea “La madre”, che debutta in prima nazionale nell’ambito del cartellone Bellezza Belcanto Bellini, la rassegna estiva promossa dal Teatro Massimo Bellini nei prestigiosi siti del centro storico catanese.
L’appuntamento è per sabato 29 luglio alle ore 21 en plein air, nel Palazzo della Cultura (ex Platamone), al cui interno si apre la magnifica corte barocca intitolata all’attrice Mariella Lo Giudice.
In scena sarà la stessa Zuccalà, in veste di “narratrice”, ad accompagnare il pubblico in questo viaggio di crescita e consapevolezza
. La nuova produzione del Sicily Ballet schiera le danzatrici Giorgia Altabella, Cecilia Blanciforti, Benedetta Cannolo, Giusi Costanzo, Noemi Mulè. Concept e scenografia sono ancora di Melissa Zuccalà, Art producer e Asia Scuderi. Il disegno luci è di Marco Gravina, costumi a cura di Valmoda.
La danza si snoda su musiche di Haydn, Beethoven, Verdi, una selezione frutto di una ricerca effettuata dalla coreografa per esaltare le atmosfere evocate dalle diverse tematiche.
“L’amore materno, l’amore vero – sottolinea l’artista – sviluppa senz’altro il sentimento più autentico che Dio ha donato ad ogni creatura. E tuttavia non tutte le donne riescono ad essere madri e non tutte le madri sono modelli da seguire. Dunque, a chi si ispirerebbe una donna per affrontare questo dolore e trovare una visione che le dia pace?”
Lo spettacolo indaga i risvolti di tre prototipi. Eva, la prima genitrice, cedette alle lusinghe di Satana e la sua maternità cadde sotto il disastro della maledizione di Dio. Una donna che peccando di curiosità subì la sofferenza di un figlio assassino, Caino, che si scagliò contro il suo medesimo sangue, Abele.
Altro esempio emblematico è Anna, “Madre Coraggio”, animata dall’amore il incondizionato che l’ha indotta a proteggere con ogni singola forza e stratagemma i propri figli, durante una guerra che distrugge tutto. Ma alla fine non vi riuscirà, incapace di sottrarre i suoi stessi figli alla tragedia della furia bellica.
E infine, Maria, la madre suprema, la mamma di tutti che ha sofferto e creduto nel figlio, Cristo, ogni singolo giorno, accompagnandolo tra le sue calde braccia fino ed oltre l’ultimo respiro.
“Ecco – conclude Melissa Zuccalà – ‘La madre’ vuole essere il tentativo di dare una visione di speranza”.
La programmazione di BBB prosegue con due concerti di particolare rilievo. Per le celebrazioni dedicate alla Santa Patrona, torna “Istoria di Sant’Agata”, in scena giovedì 3 agosto alle 21 al Cortile Platamone, dopo la prima assoluta rappresentata in febbraio al Teatro Massimo Bellini, coproduttore insieme al Teatro Stabile di Catania. Un tributo alla vergine protomartire, concepito da un tandem prestigioso e collaudato. Giovanni Sollima firma la musica sulla quale costruisce un vibrante oratorio. Il libretto è di Filippo Arriva che per i cori in musica si è liberamente rifatto al (quasi) omonimo poema quattrocentesco scritto in “volgare illustre siciliano” dal catanese Antoni d’Oliveri.
La sinergia su cui è stato costruito l’allestimento vede impegnati Orchestra, Coro e Tecnici dell’ente lirico, mentre l’allestimento è dello Stabile. Sul podio Salvatore Percacciolo, regia di Alessandro Idonea, maestro del coro Luigi Petrozziello; voce solista il soprano Chiara Notarnicola; voci recitanti gli attori Rita Abela, Franz Cantalupo, Salvo Disca, Evelyn Famà, Franco Mirabella, Manuela Ventura.
Domenica 6 agosto, sempre alle 21, cambio di location nella corte di Castello Ursino per il finale di Bellezza Belcanto Bellini 2023, protagonista il violoncellista Vadim Pavlov, virtuoso di chiara fama, in brani di Bach a Chačaturjan e in particolare Max Reger di cui ricorre il centocinquantenario della nascita.