La crisi del vino nella post-pandemia
La crisi determinata dal blocco delle attività a causa del Coronavirus, ha messo in ginocchio anche il settore produttivo della viticoltura, che da sempre rappresenta uno dei prodotti di Eccellenza dell’agricoltura italiana. Il mercato vitivinicolo è uno dei settori di punta dell’economia italiana, ma se non arrivano iniziative di sostegno, sia per la produzione che per la commercializzazione, l’Italia subirà la forte concorrenza dei paesi asiatici e del Nord America.
In questi giorni il pool di esperti a disposizione del governo, pare stia studiando delle forme di sostegno per le aziende italiane. Tante ipotesi e fughe di notizie, ma gli eventuali provvedimenti, dovranno, gioco forza, essere diversificati per ogni settore.
Speriamo di sbagliarci, ma da ciò che trapela, non sembra che si stia lavorando in questa direzione.
La mancata realizzazione del Vinitaly di Verona ha privato i produttori italiani di una vetrina internazionale che ha sempre consentito la promozione e commercializzazione dei vini, senza costi eccessivi di pubblicità.
Situazione aggravata dalla crisi della grande distribuzione organizzata e dalla chiusura di ristoranti ed enoteche.
Le aziende hanno vino invenduto in eccesso e, nonostante qualcuno si stia organizzando con gli e-commerce, sarà difficile venderlo senza un adeguato sostegno da parte del Governo, con interventi concreti.
Senza volerci sostituire agli esperti che, sicuramente, svolgeranno un lavoro pregevole, sarebbe opportuno pensare all’azzeramento per tutto il 2021 dei contributi previdenziali in favore di aziende, produttori e consorzi vitivinicoli.
Il governo dovrebbe, a mio modesto parere, finanziare la presenza dei produttori di vino italiani, i quali potranno partecipare a titolo gratuito, in tutte le fiere internazionali. Si potrebbero concedere contributi, a fondo perduto, per la distribuzione e la promozione pubblicitaria. Sarebbe anche utile concedere a ogni famiglia, un “bonus” per ottenere una scontistica privilegiata, per l’acquisto di vino italiano.
Ovviamente, questi suggerimenti sono rivolti anche a tutti i presidenti di Regione e sindaci, per il loro territorio di competenza. L’idea potrebbe estendersi, chiaramente, a tutto il settore dell’Enogastronomia. Probabilmente sono soluzioni che già il governo e i politici hanno già preso in considerazione, noi ce lo auguriamo, perché soltanto in questo modo si potrà consentire la ripresa e il rilancio di uno dei settori di Eccellenza italiano.