IN MOSTRA A MILAZZO LA STORIA DEGLI EROI DEI NOSTRI MARI.
La mostra a Palazzo D’ Amico sino al 19 Giugno, ha lo scopo di far conoscere particolari poco noti della missione ma soprattutto le dei membri degli equipaggi dei M.A.S. 15 e 21, protagonisti dell’eroica azione del 1918.
Sino a domenica 19 giugno, a Palazzo D’Amico a Milazzo, è allestita la mostra “Luigi Rizzo e gli Eroi ritrovati” promossa con il patrocinio della città di Milazzo, da Maria Giuseppina Rizzo di Grado e di Premuda, dalla nipote dell’Ammiraglio, in ricordo dell’impresa di Premuda.
La mostra ha lo scopo di far conoscere particolari poco noti della missione ma soprattutto quella dei membri degli equipaggi dei M.A.S. 15 e 21, protagonisti dell’eroica azione del 1918. La pagina storico documentale è stata ricostruita grazie ai documenti raccolti dai discendenti dei marinai che parteciperanno all’impresa e che si sono ritrovati a Milazzo insieme a discendenti dell’AmmiraglioPaolo Thaon di Revel, allora Capo di Sato Maggiore della Marina e dell’irredentista istriano, il martire Nazario Sauro “marinaio” e patriota italiano.
La mostra propone anche le storie di marinai ed ufficiali imbarcati sulla corazzata austro-ungarica Szent Istvan, che riuscirono a salvarsi, dopo il siluramento, corona l’impegno dei discendenti di Luigi Rizzo, per rintracciare i discendenti dei 16 di Premuda, raccontando le loro storie, lo stato di servizio nella Regia Marina.
Il gruppo A.N.M.I. di Mestre “Adolfo Benin”, che nel settembre 2021 aveva organizzato una mostra per festeggiare i 60 anni del gruppo, i 160 dall’istituzione della Marina Militare ed i 1600 dalla fondazione di Venezia, era riuscita a radunare la maggior parte dei discendenti di Giuseppe Aonzo,Armando Gori, Bruno Santarelli , Emilio Manfredi, Salvatore Annaloro, Eraldo Bertucci, Letterio Donato e Luigi Rizzo, i quali hanno espresso il desiderio di riunirsi, per la seconda volta, a Milazzo città natale di Luigi Rizzo.
Tutto il materiale raccolto, (testi redatti dagli stessi discendenti, fotografie, estratti dei fogli matricolari, articoli d’epoca, cimeli ecc.) è stato catalogato ed ordinato ricostruendo fedelmente il vissuto di ognuno dei protagonisti. Nella mostra saranno anche ricordate le figure storicamente fondamentali per l’Italia e soprattutto nella vita di Rizzo: l’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, con una raccolta di dichiarazioni, circolari, bollettini che hanno caratterizzato il suo operato a sostegno soprattutto dell’utilizzo dei M.A.S. e il martire Nazario Sauro con uno dei suoi progetti: ”L’occupazione di Capodistria” pubblicato dal Comandante della Flottiglia di torpediniere di stanza nell’Alto Adriatico, Carlo Pignatti Morano, a cui Sauro l’aveva consegnato.
La mostra propone anche anche la storia della “Corazzata di Sua Maestà Szent Istvan”, dal varo al 10 giugno 1918, grazie alle testimonianze dei marinai ed ufficiali che, imbarcati sulla corazzata, riuscirono a salvarsi e che hanno raccontato particolari su quello che avvenne, anche in contrasto con i rapporti ufficiali.Tra questi racconti dei superstiti, ci sono anche quelli di un ufficiale di tiro Fortunato Moratto di Parenzo e del marinaio Giuseppe Kucick di Fiume, grazie al ricordo dei nipoti. A conclusione della mostra, i le “storie” dei 16 rimarranno insieme a Milazzo, nella Sala Espositiva Luigi Rizzo, per continuare ad essere ricordati attraverso i loro racconti e quelli dei discendenti.
Con l’azione, detta di Premuda, nelle acque prospicienti quest’isola della Dalmazia, l’allora capitano di corvetta Luigi Rizzo fu insignito della seconda medaglia d’oro al valor militare. La notte del 10 giugno 1918, Rizzo riuscì a colpire e ad affondare la corazzata Santo Stefano mentre dirigeva con la flotta austriaca verso lo stretto di Otranto per forzarne il blocco degli alleati.
La perdita della Santo Stefano rappresentò un colpo troppo duro per la Marina Austro-Ungarica, che da quel momento sospese ogni azione sul mare. In onore di quella vittoria la Marina militare celebra la sua festa proprio il 10 giugno. La città di Messina il 20 giugno 1918 conferìall’ammiraglio Rizzo la cittadinanza onoraria che gli fu consegnata il 21 luglio 1918.
L’ammiraglio Rizzo morì a Roma il 27 giugno 1951 e la sua salma rientrò a Milazzo a bordo del postale Luigi Rizzo che l’aveva imbarcata nel porto di Reggio Calabria, ove era giunta in treno.