Il virus è battuto, niente seconda ondata, si ai ristoranti all’aperto.
Messina – La nostra intervista al virologo Lorenzo Mondello.
“Non ci sarà una seconda ondata”
Il virologo Lorenzo Mondello, ex primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale Papardo, non ha dubbi.
Ogni domenica pomeriggio, centinaia di persone assistono alle sue dirette video facebook.
Le sue interviste e i suoi interventi su testate regionali, nazionali e locali, nei giorni dell’epidemia, erano molto ricercate.
E lo sono ancora. In piena emergenza, quando da Bergamo arrivavano le immagini delle bare in fila, e la Sicilia tremava, disse che il picco temuto non sarebbe arrivato mai in quanto c’era già stato. E così fu.
Dr. Mondello ma lei è un mago o un medico?
“Sono solo un medico che ha studiato le malattie e che ha osservato tanti pazienti. In questo tempo di pandemie vediamo parlare i tecnici fai da te della medicina, i burocrati che non curano i malati o gli opinionisti laureati in medicina veterinaria. Occorre avere una conoscenza diretta delle malattie per parlare. Conosco le malattie che riguardano l’apparato respiratorio. Conosco le malattie infettive. Ho studiato il fenomeno cinese e mi sono regolato su questo”.
Quindi non ci sarà la seconda ondata?
“No. Non ci sarà. Il virus dal punto di vista clinico si è attenuato. E’ in atto una polemica tra lo specialista Zangrillo che cura i malati e i burocrati. Io sto con Zangrillo. Sono diminuiti i ricoveri. Significa che la forza patogena del virus si è attenuata. Certo questo non significa che dobbiamo stare meno attenti. Occorre ancora rispettare i canoni che ci ha imposto l’Oms. Distanziamento sociale o fisico, lavaggio delle mani e la mascherina nei luoghi chiusi. Restano soggetti a rischio cardiopatici, diabetici, soggetti affetti da malattie autoimmuni e respiratorie. E poi gli anziani”.
Il virus è battuto?
“Il virus è battuto in questa fase. Ma si ripresenterà con casi sporadici e con forme cliniche più attenuate. In tre mesi non è che siamo diventati più bravi ma abbiamo fatto tesoro delle settimane più drammatiche. Il virus passando di soggetto in soggetto è diventato meno virulento. Ad ogni passaggio viene attaccato dalle difese immunitarie di un soggetto. Come un tifone che parte forte e si attenua”.
E della movida cosa pensa? Parli ai ragazzi…
“La movida sarà un problema ancora per qualche giorno. Una volta che la stagione estiva prenderà corpo in tutta la sua interezza; una volta che il caldo arriverà in tante regioni, il virus circolerà meno e non sarà più un problema. La movida, che io chiamerei Covida, andrebbe affrontata con decisioni più nette da parte delle autorità per almeno quindici giorni. Le autorità dovrebbero dichiarare zone rosse le aree delle movida dalle 20 del venerdì alle 2 della domenica. Dovrebbero costituire dei cordoni sanitari e fare entrare solo con la mascherina. Dentro i locali poi dovrebbero diventano responsabili i titolari”.
Ma i famosi ricontagiati?
“Sono falsi. Sono persistenze del virus specialmente negli asintomatici non trattati. C’è un equilibrio tra organismo e ospite. Fa capolino nelle mucose nasali e faringei. Gli asintomatici sono contagiosi solo eccezionalmente”.
Capitolo ristoranti. Mascherine e guanti?
“Mascherine ai camerieri si. E anche minimo una FFP2 senza filtro. Il cliente al tavolo non può indossarla. Deve mangiare. Ma con il cameriere occorrono le distanze come dal dentista. I guanti sono fuori luogo in tutti i casi”.
Il Cibo, può contenere virus e il pane le posate, il sale, l’olio?
“No assolutamente no. Non è un contagio per via alimentare”.
Al bar il bicchierino meglio di carta o di vetro?
“Meglio il mono uso certamente”.
Se malauguratamente arrivasse la seconda ondata andrebbe così male?
No. Non andrebbe male. Perché in questi mesi la classe medica ha acquisito un’esperienza tale che gli consentirebbe di affrontare il virus con maggiore preparazione”.
Uno chef positivo contagia?
“Uno chef ottimista contagia positività. Uno chef positivo al coronavirus dovrebbe essere in quarantena. Ma comunque non contagia perché non ha contatti con il pubblico. Può contagiare un aiuto cuoco, un cameriere. Al ristorante si può andare tranquillamente. Meglio se all’aperto…”