Il teatro è in fin di vita. “Sono come un prete che non può dire la messa”
Parla l’attore Ninni Bruschetta
“La televisione è divertente, il cinema può entusiasmarti ma, un attore senza teatro, è come un prete che non può dire messa”.
Ninni Bruschetta, attore e regista messinese, ha fatto cinema, televisione e teatro. Al suo attivo ha più di cento film. Ha partecipato a numerose fiction di successo: da Un posto al sole, in onda da anni su Rai Tre, a Boris in onda per anni sulla rete satellitare Fox, ma il teatro, per lui, ha tutto un altro sapore.
Certo il futuro del teatro in questo momento non è roseo Bruschetta…
“Il teatro come diceva Fassbinder è in fin di vita ma è lo sempre stato. Ma non è mai morto. Anzi è sempre risorto”.
E il futuro è nello streaming?
“No. Certamente no. Benvenga lo streaming per dare continuità. Ossigeno momentaneo. Ma è una soluzione di ripiego. Il teatro Vittorio Emanuele sta facendo quest’operazione e fa bene, con la musica. Deve spendere dei soldi entro dicembre. Ma è la toppa, non è il futuro. Occorre cominciare a programmare per quando finirà tutto questo. E allora occorrerà non puntare su lavori patinati che hanno il nome di richiamo che viene da fuori. E’ importante investire su risorse del territorio. E grazie al cielo, a Messina, ci sono così tanti nomi importanti da poter fare un’intera stagione”.
Lei ha interpretato ruoli diversi:dagli uomini di legge ai mafiosi. Quali le hanno dato maggiore soddisfazione?
“Ho avuto l’onore di interpretare il commissario Cassarà e il maresciallo Leonardi caposcorta di Moro. Quelle scene in cui interpreti questo tipo di persone ti danno emozioni, che si annidano nel dolore, impagabili. Ma ho girato anche scene in romanzo siciliano in cui prendevo parte a sparatorie interpretando un mafioso in cui mi sono divertito un mondo. Ma giusto perché il personaggio era di fantasia e perché sono tornato ragazzino a quando giocavo a guardia e ladri…a indiani e cowboy”.
Giusto per saperlo lei ama di più il ristorante o la pizzeria?
“Ristorante sempre. E amo anche il buongusto e l’eleganza”.
Che natale sarà quello di Bruschetta…
“Dopo 30 anni, per la prima volta, a causa delle restrizioni, non verrò a Messina. Resterò a Roma. Ed è una cosa che mi fa una certa impressione. Non rivedrò i luoghi della mia vita. Non andrò a Rodia a sentire il mare…non sarà lo stesso natale”.