Gli hotel di Taormina alla carica
La storica hotellerie taorminese suona la carica e prova a ripartire.
Ad animarla tenacia, passione, un pizzico di follia e tanta speranza, ma anche la consapevolezza che se le strutture ricettive non riaprono i battenti iniziando a pigiare il piede sull’acceleratore per attrarre turisti nella Perla dello Ionio, a risentirne sarà il tessuto economico di un intero comprensorio, composto prevalentemente da ristoranti, locali e negozi di abbigliamento.
Non a caso, infatti, tra i primi a lanciarsi nell’avventura di riaprire (a differenza di tanti altri) tutte le strutture gestite, ci sono gli imprenditori del Gais Hotels Group, taorminesi doc che, a partire da questo week end, il prossimo 19 giugno, inizieranno ad accogliere i turisti all’interno delle loro strutture, in particolare nella loro “nave ammiraglia”, lo storico hotel Diodoro.
«E’ stato aperto nel 1890 e non era stato mai chiuso prima dell’emergenza Covid – racconta il patron Sebastiano De Luca, rappresentante di Confindustria Alberghi – aveva superato terremoto e guerre, in questi mesi vederlo vuoto è stato straziante ed è per questo faremo di tutto per tornare a ripopolarlo, se ripartono gli alberghi a Taormina, può ripartire tutto». «Assieme al Diodoro – aggiunge la moglie Isabella Bambara, con caparbia positività – le altre strutture, l’hotel Caparena a Spisone, l’hotel Isabella sul Corso Umberto e il residence Villa Giulia, torneranno presto a coccolare i nostri affezionati clienti e tutti quelli che vorranno visitare Taormina, che lo ricordiamo, è un luogo sicuro dove non si è registrato alcun caso di Covid-19».
Le strutture sono già state sanificate e il personale, che aumenterà man mano che si incrementeranno i flussi con la riattivazione dei voli dalle principali capitali europee, è stato già formato per garantire alla clientela la totale sicurezza durante il soggiorno. Nonostante le ingenti spese sostenute per adeguare i locali alle norme anti-Covid, i contratti non subiranno aumenti di prezzo:
«I nostri clienti non spenderanno un euro in più – assicurano Sebastiano De Luca e Isabella Bambara – il mercato interno, soprattutto siciliano e sardo, si sta già muovendo e sta rispondendo molto bene, attendiamo con ansia che anche gli stranieri possano tornare a Taormina».
Ed è proprio questo l’appello lanciato dal sindaco della Perla dello Ionio Mario Bolognari:
«Per il nostro territorio, che opera su un segmento molto particolare, caratterizzato da oltre 80% di turisti stranieri, è vitale la normalizzazione dei collegamenti aerei per la Sicilia, la ripartenza dell’intero tessuto economico di Taormina dipende da questo e confidiamo che presto, su questo fronte, la politica ci dia delle risposte».