Reduce dal successo di “Molto rumore per nulla” il regista messinese parla dei suoi nuovi progetti nel carcere di Messina e sogna una compagnia stabile per il Vittorio Emanuele
Dal successo di “Molto Rumore per nulla” al teatro Vittorio, al progetto cinematografico che sta realizzando in carcere con i detenuti della sezione di media sicurezza. Per Giampiero Cicciò, attore e regista messinese, è un buon momento. Il detto “nemo profeta in patria“, con lui, attualmente, non funziona. Nei tre giorni dedicati al suo adattamento della commedia di Shakespeare andata in scena al Vittorio Emanuele (seconda produzione della stagione dell’era targata Orazio Milor) e record di incassi al botteghino e record di applausi. Tremila paganti. Sold out ogni giorno.
“Mi sono commosso- spiega soddisfatto Cicciò che viene fuori da una delle scuole di teatro più importanti d’Italia la bottega di Gassman- ma l’emozione ha coinvolto tutti. Dagli attori tutti messinesi, alla scenografa Francesca Cannavò al maestro Dino Scuderi, alla governance del teatro. Quegli applausi, alla fine della rappresentazione, così veri, così lunghi, non li dimenticherò mai”.
La tentazione di replicare il successo al Vittorio è tanta: “Non sarà possibile farlo subito. Quasi tutti gli attori sono in partenza per altri set e altri teatri. Con l’Ente teatro cercherò di capire se sia possibile bissare quanto abbiamo realizzato magari in primavera o, in autunno, ottobre. Comunque il nostro lavoro, nella prossima stagione, girerà gli altri teatri”.
Quando parla del progetto in carcere gli si accendono gli occhi: “Facciamo evadere i detenuti attraverso la fantasia, attraverso la recitazione. E’ un progetto voluto fortemente dalla direzione del carcere e dall’associazione un Teatro per sognare che ha costituito la Piccola compagnia che può contare in carcere su un teatro vero. Motore del progetto è Daniela Ursino. Realizzeremo un film sulle storie di vita di ognuno dei protagonisti. Sono storie potenti. E quando vanno in scena i detenuti attori sono straordinari”.
Il sogno nel cassetto lo spara senza pensarci: “Mi piacerebbe che a Messina si costituisse una compagnia stabile del teatro Vittorio”