L’ aumento considerevole delle bollette di luce e gas lievitate del 70% e del costo delle materie prime del 60%, produrrà aumenti del prodotto finale, per ora, intorno al 10 %.
La Regina di Francia davanti all’assalto della folla affamata, senza pane, suggeriva ai suoi ministri di dargli le brioches. Il problema è che anche i prezzi delle brioche, quelle col “tuppo”, rischiano di aumentare vertiginosamente.
Il pane base nei panifici messinesi, ma i rincari riguardano tutta la Sicilia, aumenterà ad aprile di almeno venti centesimi al chilo. Aumenti di almeno il 10% sono previsti per tutti i prodotti che hanno subito i rincari delle materie prime e delle bollette. Non sfugge ai ritocchi nemmeno la tipica focaccia che, nella sua versione base, potrà aumentare anche di un euro e cinquanta centesimi al chilo che si aggiungeranno agli aumenti già applicati nei mesi scorsi.
E’ l’effetto devastante della guerra in Ucraina che porta sul mercato a valanga, aumenti a tutti i livelli. Raddoppiato il costo dell’olio, raddoppiato persino il costo della scarola. Così Assopanificatori, l’associazione che aderisce a Confesercenti, ha alzato bandiera bianca e conti alla mano, suo malgrado, ha deciso di procedere agli aumenti adeguandosi ai costi della guerra.
“Fin’ora- spiega il presidente di Assopanificatori Messina Francesco Arena- dopo una riunione con gli altri membri dell’associazione abbiamo deciso sostenere con le nostre aziende il peso dei rincari dell’energia e delle materie prime, non facendolo ricadere sulle tasche dei consumatori, ma se non si interviene per porre un freno ai rincari dal prossimo mese gli aumenti del pane e dei prodotti correlati saranno inevitabili. Procederemo da aprile con venti centesimi per il pane. E poi si vedrà”.
E aggiunge: “A fronte di un aumento considerevole delle bollette di luce e gas lievitate del 70% e del costo delle materie prime del 60%, gli aumenti del prodotto finale per ora saranno di lieve entità. Piccoli aumenti del 5-10% -promette Arena- sul pane e sui prodotticome focaccia, pasticceria panaria e rosticceria”. E infine lancia un appello accorato: “L’associazione si sta impegnando per individuare e suggerire soluzioni rapide ed efficaci. Stiamo definendo un tavolo di concertazione con le maggiori aziende fornitrici di energia per chiedere l’applicazione di tariffe speciali o di prevedere convenzioni con le attività produttive del settore panificazione e pasticceria che ci consentano di continuare a lavorare. Se non arriveremo a questo il rischio di chiusura per moltissime aziende è dietro l’angolo.
L’attivazione di agevolazioni di questo tipo avrebbe una ricaduta positiva anche sui prezzi e di conseguenza sui consumatori finali”.