È possibile una vita senza Whatsapp?
La popolare piattaforma rivoluzionata dalle nuove regole ai confini della privacy
Vi ricordate il famoso spot pubblicitario: nuovo o lavato con…
Da mesi ormai si parla delle modifiche che avrebbero coinvolto Whatsapp e dal 15 maggio sono ufficialmente entrate in vigore, dopo la proroga di febbraio. Gli iscritti alla piattaforma di messaggistica istantanea si sono visti costretti ad accettare questi cambiamenti.
Quello che è successo è stato spiegato attraverso una serie di Faq sul sito di Whatsapp: “Il 15 maggio non sarà eliminato nessun account e non si perderanno funzionalità”. E ancora: “Nelle ultime settimane abbiamo mostrato una notifica in WhatsApp con maggiori informazioni sull’aggiornamento. Dopo aver dato a tutti il tempo necessario per controllare le informazioni presentate, continuiamo a ricordare, a chi non lo avesse ancora fatto, di verificarle e accettarle. Dopo un periodo di alcune settimane, il promemoria diventerà persistente”.
Inoltre, viene spiegato cosa accade quando si riceve un promemoria persistente: “A partire da quel momento, avrai accesso limitato alle funzionalità di WhatsApp fino a quando non accetterai gli aggiornamenti. Questo non accadrà contemporaneamente a tutti gli utenti.Non potrai accedere all’elenco delle chat, tuttavia potrai rispondere alle chiamate e alle videochiamate in arrivo. Se hai abilitato le notifiche, potrai toccarle per leggere o rispondere ai messaggi, o richiamare in caso di chiamata o videochiamata persa. Dopo alcune settimane con funzionalità limitate, non potrai ricevere chiamate in arrivo o notifiche e WhatsApp interromperà l’invio di messaggi e chiamate al tuo telefono.
Insomma, verrà dato agli utenti un margine temporale, ma quando verrà confermato il blocco Whatsapp chiarisce che “non eliminerà l’account se non accetti l’aggiornamento”, ma consiglia di “tener presente” che “verrà applicata la normativa sugli utenti inattivi” ossia: “Gli account WhatsApp generalmente vengono eliminati dopo 120 giorni di inattività”.
Questa procedura dei 120 giorni è stata attivata da tempo e a pensarci bene se non è possibile usare l’applicazione non serve accedere e non accedendo l’account sparisce. Quindi, sembra proprio un gioco creato a regola d’arte: non ti tolgo l’account, ma lo rendo inattivo e di conseguenza verrà eliminato.
Le nuove regole hanno suscitato diverse proteste, comprese quelle dei garanti della privacy in diversi Paesi. La paura iniziale era quella che l’aggiornamento consentisse una maggiore condivisione dei dati con Facebook e di conseguenza la perdita della propria riservatezza.
Di fatto le conversazioni non cambieranno, ci sarà la crittografia end-to-end, che non autorizza né Whatsapp e né Facebook a leggere le conversazioni o condividere i contatti.
La trasformazione, invece, coinvolgerà le conversazione con le imprese. Gli iscritti alla piattaforma forse non sanno che: “la messaggistica con le aziende è diversa dalla messaggistica tra privati”.
Le aziende “possono vedere le conversazioni e potrebbero utilizzare queste informazioni per finalità di marketing, che potrebbero comprendere anche le inserzioni su Facebook”. Le aziende, o le imprese, sono in grado di “utilizzare Facebook come fornitore di servizi tecnologici per gestire le chat Whatsapp con i clienti, rispondere alle domande e inviare informazioni utili”.
Hanno trovato un modo indiretto per far ottenere più dati a Facebook, per volontà delle aziende e degli utenti e solo nelle conversazioni con le imprese.
Tantissime persone trascorrono le loro giornate sulla chat di Whatsapp e sicuramente pur di non perdere la possibilità di accedere alla loro piattaforma del cuore accetteranno queste nuove norme. Mi è stato chiesto, durante diverse interviste, quali conseguenze posso immaginare ed io ho risposto che prevedo l’inserimento di pubblicità continua e col tempo chissà che non diventi un servizio a pagamento.
Oggi non riusciamo nemmeno ad ipotizzarla la nostra vita senza Whatsapp, abituati a scrivere messaggini a qualsiasi ora del giorno e della notte. Tutti ci siamo affidati, durante questo difficile periodo, alle videochiamate su Whatsapp per raggiungere i nostri cari e pensare di non avere più questa possibilità è inconcepibile.
Ci siamo lamentiamo tantissimo del rispetto della nostra privacy ma adesso, molti iscritti al servizio, saranno costretti a cedere a questo compromesso.
Scriveva Gabriel García Márquez: “Tutti gli esseri umani hanno tre vite: pubblica, privata e segreta”, prepariamoci perché tra qualche anno la nostra sarà sempre più pubblica.