“Don Minicu è cà”: La storia del celebre creatore della pagnotta alla disgraziata diventa libro
Pagnotta alla Disgraziata e Don Minico. Cibo da strada ma con una sua autonomia e una sua dignità che viene raccontata dalle più importanti guide nazionali. La storia di Don Minico, andava raccontata e ci ha pensato chi ha raccolto la sua eredita, il figlio Paolo Mazza. A scriverla facendo quasi vedere il personaggio, il giornalista Enzo Basso: “Breve storia di Don Minico” il titolo. Un volumetto fuori commercio che viene consegnato come un bene prezioso almeno quanto i suoi prodotti da Don Minucu Junior (Paolo) ai clienti più affezionati. In cinquanta pagine, nel libriccino, si raccontano aneddoti inediti e si tratteggia il personaggio. Di strada la pagnotta alla disgraziata ne ha fatto tanta proprio come il suo creatore che a piedi percorreva dal forno di Gesso, dove prendeva le ceste colme di pane chilometri e chilometri. Qualche giorno fa l’ennesima recensione su una guida importante, quella di Repubblica e qualche anno fa addirittura la certificazione di qualità impressa dal Ministero delle Risorse agricole. La baracca creata da Don Minicu, grazie al figlio e ai nipoti, è diventata un’oasi enogastronomica. Ad arricchire l’offerta di pane ci sono i prodotti tipici fatti dall’equipe Don Minicu che in parte vengono dall’isola di Filicudi. Il locale adesso è molto più grande, ospita spettacoli teatrali e musicali. La “Casa di Cura Don Minico” che si trova sui Colli San Rizzo, in località Quattro Strade è un punto di riferimento per tutti nelle giornata domenicali e non solo. “Un solo asso della manica per Don Minico, classe 1921- si legge nella storia tratta dal sito ufficiale-: l’arte di sapersi inventare il lavoro. Iniziò a lavorare giovanissimo come garzone di forno nel villaggio collinare di Gesso.
Il suo compito dopo la lunga nottata di panificazione, era quello di svalicare i Colli San Rizzo e portare il pane a Messina. Ripercorreva così gli antichi tracciati già noti in passato, famosi per essere stati testimoni dei Vespri Siciliani i moti di rivolta che nel 1282 videro l’assedio di Messina e la conquista della città da parte degli Aragonesi. Dopo la faticosa salita, arrivato al quadrivio delle Quattro Strade, prima di proseguire per Messina lungo il sentiero che porta alla Chiesa di Santa Maria della Valle la Badiazza, Monastero Normanno e cappella reale ai tempi di Gugliemo II. Don Minico si fermava spesso per riposarsi esattamente nel punto in cui adesso sorge il locale”.
La Pagnotta alla Disgraziata, Prodotto Tradizionale Nazionale dal 2003 è una ruota di pane di farina di frumento condita con gli elementi della tradizione messinese dei prodotti sott’olio, cioè un misto di verdure locali conservate secondo i metodi della tradizione peloritana. La notorietà della Pagnotta alla Disgraziata dopo aver ottenuto riconoscimenti nazionali ed essere stato inserito nella Guida Michelin e nella Guida del Touring Club Italiano, è arrivata anche oltreoceano, in America ed Australia. I prodotti sott’olio costituiscono la base del Panino alla Disgraziata, ma non sono gli unici ingredienti, a questi Don Minico ha deciso di aggiungere un simbolo del legame con i Peloritani, cioè formaggio semistagionato prodotto dai pascoli dei Peloritani.
Non potevano mancare gli affettati rappresentati dal salame locale a grana media. Tutti gli ingredienti sono armonizzati dagli aromi naturali delle conserve tradizionali, tra i quali alloro, finocchietto selvatico, aglio, origano, qualche cappero ed una buona dose di peperoncino rosso piccante, l’ingrediente chiave che giustifica il nome della pietanza Disgraziata!
Ingredienti
Olive schiacciate, Melanzane sott’olio, Carciofini sott’olio, Pomodori secchi, Pecorino pepato, Salame nostrale, Aromi naturali.