Al Vittorio “Così parlò Bellavista”: Sette pieno
Napoli interpreta il Sud dalle mille contraddizioni: lento all’inizio si riprende nel finale.
“C’è sempre qualcuno più al Meridione di noi”. La frase pronunciata da uno dei protagonisti, il professor Bellavista nella parte finale della piece, sembra un luogo comune ma calata nel contesto della commedia, su un ascensore sospeso a mezz’aria, pronunciata da Bellavista che riscopre in Cazzaniga suo acerrimo nemico morale nel condominio in quanto milanese, ma poi alla fine così terribilmente simile nelle passioni e nelle debolezze nell’ascensore rimasto bloccato come avviene a volte alle nostre vite, acquista una potenza particolare. “Così parlò Bellavista” in scena al Teatro Vittorio Emanuele, diretto e adattato da Geppy Gleijeses, prodotto da Alessandro Siani e Sonia Mormone (Best Live) e Geppy Gleijeses (Gitiesse Artisti Riuniti), con Geppy – che nel film interpretava il ruolo di Giorgio – nel ruolo di Bellavista e un gruppo straordinario di attori napoletani: Marisa Laurito, la migliore amica di Luciano, è la moglie di Bellavista, Benedetto Casillo, l’unico nel ruolo che interpretò nel film, Nunzia Schiano, grande caratterista napoletana, e ancora Salvatore Misticone, Vittorio Ciorcalo e tanti altri, con la partecipazione di Gianluca Ferrato nel Ruolo di Cazzaniga, il direttore dell’Alfasud, è piaciuto al pubblico “infreddolito” del teatro” (perché tanto freddo? Mettiamo due stufe…).
Applausi e sorrisi durante lo spettacolo. Intendiamoci non è un capolavoro ma si avvale di una storia importante tratto da un romanzo scritto da un indimenticabile De Crescenzo e ha un cast stellare. E che dire di quella scenografia? Un condominio napoletano fedelmente ricostruito su un palco che si proietta davvero in una Napoli dalle mille contraddizioni. C’’è la tipica filosofia napoletana, “il rosso è solo un consiglio”, il disagio dei giovani che cercano un lavoro con la laurea in tasca che vale meno che niente, c’è la camorra che taglieggia i negozianti e spunta persino la ribellione di una Napoli che non ci sta. Più lento nei primi sessanta minuti. “Così parlò Bellavista” si riprende nel finale. Sette pieno. “Così è”.