I messinesi tornano al Teatro che in pochi mesi si è ripreso la ribalta con successo di produzioni di critica e pubblico.
In pochi mesi, il “Vittorio Emanuele”, è riuscito nel suo intento: riportare dopo il periodo più buio mai vissuto dal mondo dello spettacolo, i messinesi, al teatro.
L’Ente teatro con il “Barbiere di Siviglia” di Rossini, con la regia di Federico Tiezzi, è arrivato alla terza produzione di fila. Un tris che ha riscosso un successo straordinario: la Bellini Black Comedy inserita nel festival belliniano, il Molto Rumore per Nulla per l’adattamento di Giampiero Cicciò che ha visto partecipare attori e maestranze messinesi e il Barbiere di Siviglia andato in scena in tre diverse serate. L’opera di Rossini ha visto un terzo elemento positivo: recuperare dai cantinati scenografie e costumi dell’opera firmata nel 1994 da Federico Tiezzi e prodotta sempre dall’Ente Teatro di Messina. Anche in quel caso fu un grandissimo successo, non solo nella città dello Stretto ma anche in altri importanti Teatri come Treviso e Venezia.
“La messinesità” è il tema ricorrente in queste produzioni. Forse per questo compaiono personaggi e scene che mettono in evidenza l’essere cittadino dello Stretto. Sarà per questo che Antonio Lo Presti, bravissimo attore messinese che si prende la scena pur non pronunciando una sillaba e tenendo al guinzaglio il suo cane, alla fine, ha raccolto gli applausi assieme a tutto il cast. Bravissimi tutti: Didier Pieri, il Conte D’Almaviva; Fabio Maria Capitanucci, Don Bartolo; Aya Wakizono, Rosina; Massimo Cavalletti e Gianni Giuga, Figaro; Andrea Concetti, Don Basilio; Ilaria Casai, Berta; Lorenzo Barbieri, Fiorello; Antonio Lo Presti, Ambrogio.
Significativa l’ultima immagine del palco che, per gli applausi, oltre ad ospitare gli interpreti della piece, ha dato spazio a chi di solito sta dietro le quinte: i sarti, i macchinisti, i costumisti, attrezzisti, apparsi sullo sfondo, accanto ai loro ferri del mestiere.
Un’idea, questa, suggerita dal direttore artistico della sezione musica Matteo Pappalardo (gran momento per il maestro) e accettata con entusiasmo dal regista toscano. Con Tiezzi, quale regista collaboratore, Francesco Torrigiani. le scene, magnifiche e di assoluto pregio ed eleganza, di Pierpaolo Bisleri. Il coro lirico Francesco Cillea è stato diretto da Bruno Tirotta.
A dirigere l’Orchestra del Vittorio Emanuele (è sempre bello rivederla all’opera) il Maestro Giuseppe Ratti, che tornava a Messina dove aveva già diretto “La Vedova allegra” di Lehar (2019), l’applaudito omaggio a Rota e Fellini (lo spettacolo “La bella malinconia”) e numerosi concerti sinfonici.
Giornalista professionista, è redattore dell' emittente televisiva Rtp dove
conduce ogni venerdì sera il talk Scirocco. Sull' emittente radiofonica
Antenna dello Stretto che fa parte dello stesso gruppo editoriale conduce
ogni giovedì pomeriggio assieme ad Antonella Romeo Anteprima Scirocco.
E' corrispondente dell' emittente regionale Tgs e collabora con il
quotidiano "Gazzetta Del Sud".
Emergenza turismo a Pozzuoli e Campi Flegrei mentre la terra continua a tremare. Migliaia le cancellazioni in hotel e ristoranti. Sotto accusa una comunicazione troppo allarmistica
Mentre per gli idrijski žlikrofi è arrivato, ormai quindici anni fa, il riconoscimento di specialità tradizionale garantita da parte dell'Unione europea, per i cjarsons si dovrà aspettare ancora un po'. A Gorizia nasce la manifestazione “GoPasta!”