“A tavola con i Florio” la mostra a Catania della manifattura siciliana tra liberty ed estetismo inglese.

A Palazzo Biscari, simbolo del Barocco isolano, sino al 25 Maggio l’esposizione delle manifatture che segnarono lo stile iconico nella Palermo del tempo.
“A Tavola con i Florio. Le collezioni ceramiche 1900-1940” , è il titolo della mostra curata da Marella Ferrera, Vincenzo Profetto, Antonino Lo Cascio ospitata sino al 25 maggio, nel centro storico di Catania, a Palazzo Biscari, simbolo del Barocco siciliano.
La mostra ha un percorso espositivo che celebra la maestria artigianale della Manifattura Ceramica dei Florio, che si cimentarono anche in questa avventura produttiva. I pezzi selezionati sono esposti su una suggestiva tavola apparecchiata dove si ammirano le ceramiche che hanno coniugato gli stili iconici di un’epoca d’oro, tra liberty ed estetismo inglese.
La Manifattura Ceramica Florio, una delle più importanti realtà industriali siciliane dei primi del Novecento, è stata tra le espressioni imprenditoriali moderniste con cui la grande famiglia Florio si impose nel contesto economico e culturale della Palermo del tempo.
Esempio del fascino che il nome Florio continua ad esercitare nel sentimento collettivo, l’esposizione ha messo in luce un particolare aspetto delle vicende dei Florio che hanno avuto una recente attenzione mediatica letteraria e televisiva, a volte romanzata, sulla parabola siciliana della loro imprenditorialità.
I recenti libri di Stefania Auci I Leoni di Sicilia e L’inverno dei Leoni e soprattutto la riduzione televisiva italiana, diretta da Paolo Genovese, hanno fatto conoscere le tumultuose vicende private dei Florio, con sullo sfondo gli anni più inquieti della Storia italiana, dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia.
Ne è emerso anche il rapporto inconsueto ma intenso dei Florio con la cucina, con gli alimenti e con le atmosfere della tavola. La serie “I Leoni di Sicilia”, non solo narra la straordinaria ascesa della famiglia, ma ne svela anche i segreti culinari, i piatti delle loro tavole con la ricostruzione di quelli storici, che sono stati elaborati dalla chef palermitana Gabriella Garajo per ricreare i sapori che caratterizzavano i banchetti dei Florio.
Per l’occasione sono stati visti dal grande pubblico piatti come il falsomagro, i timballi, gli aspic di verdure e i gateaux, preparati nella cucina in ferro e ghisa, presente a Palazzo Mazzarino o i menu coi “rapripititto” una sorta di antipasto con frutta secca e formaggi, alla carne agglassata, al bianco mangiare, alle gelatine per i pranzi delle riprese della fiction girate per la “casa al mare” della famiglia Florio, al Castello di Falconara, tra Licata e Gela.
Per le nozze tra Ignazio Florio e Giovanna D’Ondes Trigona, coronamento delle ambizioni della famiglia, trionfo del lusso e dello sfarzo, negli eleganti saloni di Palazzo Mirto, con il tavolo imbandito con dolci della pasticceria conventuale siciliana, come le “minni di virgini”, le cassate e il “trionfo di gola”, omaggio al “Gattopardo” .
La nuova Manifattura Ceramica Florio raggiunse il momento di massimo sviluppo, fino al 1921 con la trasformazione in Società Anonima Siciliana Ceramiche e con successive travagliate fasi gestionali, tra cui una parentesi di assorbimento della “Richard-Ginori”, la ridenominazione in “S. A. Siciliana Ceramica”, e la definitiva chiusura nel 1940.