A chi fa paura la calamita sul frigorifero ?
Su tik tok l’allarme: quel pupino in baffi e lupara offende la Sicilia; ed è caccia allo stereotipo sulle magliette e sulle vignette. L’indignazione iconoclasta verso i pupi non ci distragga da quella verso i “pupari”.
La calamita sul frigo dell’omino con la coppola agita le acque dello Stretto.
La vicenda è nota: un tizio su tik tok lancia l’allarme allo sterotipo che scotta, l’azienda interviene e non ritira i gadget ma pure la concessione al negoziante reo di avere messo in vendita i mafiosi pupini all’interno dello shop sulla nave traghetto.
Questione di immagine ed etica, specie su un mezzo che trasporta turisti.
Parliamo degli innumerevoli pupazzi, calamite, soprammobili raffiguranti bassi omini con baffett, velluto a coste e lupara ma anche magliette come quelle del “Padrino”.
Anche Francis Ford Coppola ed il suo Don Vito da Corleone finiscono nello scandalo sollevato dall’influencer.
Il pupo, insomma, nuoce all’immagine dell’Isola, modella nella resina un clichè che non ci apparterrebbe, ed i turisti portassero a casa cassate, marranzani e cannolini ma i pupini col colpo in canna no.
Certo non saranno di gran gusto, ma non c’è negozio di souvenir che non li contenga.
E’ così per le teste del duce, le magliette del Che, insomma icone discutibili, ma così tanto discutibili da essere oramai più parodia che icona.
Ma se bonifica deve farsi allora avremo un bel da fare a ripulire magazzini e shop da ebay alla bancarella davanti al Duomo.
E poi via all’inseguimento politicamente correct dello stereotipo nelle fiction cinematografiche, dei romanzetti all’ombra del fico d’india, e facciamo avanzare pure l’austerity su comici e barzellette.
Non dico non sia giusto così, ma da siciliano più che i pupi mi fanno paura i pupari.