A Caltanissetta il “cannolo piu’ lungo del mondo” per un turismo critico che crei anche l’emozione.
Far conoscere la propria terra significa rilanciare anche il turismo tramite strumenti che consentano di dare vita ad una narrazione e che crei emozione. La costruzione di una storia nei luoghi, sui luoghi, sulla gente e della gente diventa un mezzo per la diffusione culturale del proprio patrimonio.
A Caltanissetta, domenica 11 settembre 2022, si cercherà realizzare il cannolo più lungo del mondo.
Il tentativo di raggiungere il record è stato autorizzato da Londra per il Guinness World Records. All’evento ci saranno cuochi e pasticcieri provenienti da tutta Italia. Bisognerà dar vita ad un cannolo che superi i 5 metri, attuale record.
Oggi la valorizzazione del territorio ricopre un ruolo fondamentale. Infatti, costruire un’immagine positiva, attraverso la messa in rilievo delle specifiche dotazioni naturali, archeologiche, culturali, artistiche, turistiche, economiche, rientra nella logica che la globalizzazione ha accentuato.
Far conoscere la propria terra significa rilanciare anche il turismo tramite strumenti che consentano di dare vita ad una narrazione e che crei emozione.
Non basta solo il coinvolgimento emotivo, ma bisogna puntare al coinvolgimento spirituale, fondato su un forte sentimento di rispetto che può divenire la chiave per rendere davvero unica l’esperienza della località.
Oggi, i turisti condividono sui social quello che vedono nei loro viaggi e nelle loro uscite, permettendo anche agli altri di scoprire ciò che non conoscono. Il potenziale turista è ora come non mai un consumatore critico, che pubblica il proprio pensiero, gradimento, che condivide e ricerca le opinioni degli altri prima di scegliere.
Nell’era digitale costruire la dimensione conoscitiva, per rendere visibili gli elementi che caratterizzano un luogo, rappresenta un primo indispensabile step. Inoltre, accrescere l’adesione nei confronti del posto chiama in carico il livello emozionale e affettivo della comunicazione.
Una comunicazione capace di dare vita ad esperienze che devono essere percepite come memorabili in grado di creare una suggestione forte che si fissa nella mente.
L’ambiente social favorisce questo tipo di esperienza perché si basa su un’economia del simbolico o dell’immaginario. Il pubblico social va coinvolto e per stimolarlo serve una narrazione credibile e verificabile.
La rete è diventata lo spazio delle voci, delle conversazioni e dei racconti che messe insieme originano empatia e desiderio di vivere in prima persona il luogo e le persone che lo vivono. La costruzione di una storia nei luoghi, sui luoghi, sulla gente e della gente diventa un mezzo per la diffusione culturale del proprio patrimonio.
Il video per la comunicazione territoriale e la promozione è uno strumento imprescindibile ed il più social che si possa immaginare: condividere, manipolare rieditare l’immagine, aggiungere immagini è il fulcro della nostra vita social. A questo si aggiungono i selfie, le testimonianze del cibo, dei volti, che servono a rappresentare chi siamo e dove siamo.
A questo proposito la testata giornalistica AgendaDigitale.it riporta una notizia rilevante: “In Europa, diverse città hanno ben compreso come agevolare la condivisione delle Esperienze sia il cuore delle strategie di marketing: si sono attrezzate e hanno radicalmente cambiato l’approccio. Spiccano Atene, Helsinki, Zurigo che con altre mettono al centro di tutto l’incontro tra i “cittadini temporanei” e gli abitanti. I loro siti web sono tutti legati al cosa ‘fare’ e non più al cosa ‘vedere’ o agli ‘itinerari’. Tutti mettono in relazione diretta persone locali con i turisti.” Questo significa che diverse città stanno compiendo enormi passi avanti sul lancio delle ricchezze che possiedono.
Cosi come ha scritto Morcellini: “Si attiva la comunicazione solo se sei in grado di metterti in gioco” anche con una dose di sentimento e partecipazione, oltre al linguaggio usato. Si assiste alla sconnessione tra la realtà in cui i comunicatori sono impegnati a raccontare il mondo, le relazioni e gli avvenimenti e quanto invece viene loro riconosciuto in termini di professionalità ed elementi di rappresentanza istituzionale”.