Lidi, bar, locali trasformati in sballo a cielo aperto. Non è città per vecchi è per nuovi barbari.
La città alle sue baldorie, il centro storico al suo degrado, le masse al loro ammasso. Lo chiamano “diritto” alla faccia di residenti, anziani, malati, neonati. E lo chiamano turismo.
Su Facebook mi prende in giro. Mi dà del vecchio. Una delle forme più becere di replicare. Lui è un giovanotto, politicante di primo pelo (politico no, quella è altra cosa) ed è tronfio di vare fatto approvare un’ordinanza in cui allarga i limiti dell’orario consentito per far baldoria.
La città alle sue baldorie, il centro storico al suo degrado, le masse al loro ammasso. Lo chiamano “diritto”.
Diritto dei giovani a ballare e sballare. Una cosa contrapposta al diritto dei vecchi a dormire e riposare.
Eh si, come Guelfi e Ghibellini, giovani contro vecchi. Una riduzione da menti semplici, verrebbe voglia da dire: da menti povere.
E così interi quartieri residenziali vissuti da famiglie subiscono la violenza di una estemporaneità balorda dove un lido si trasforma in discoteca, un bar in un palco da concerto, una strada in bordello.
Sui social i commenti, molti, sono sconcertanti: si va dall’ “andassero a vivere in campagna” a “ai loro tempi loro ballavano adesso balliamo noi”. Insomma una testimonianza di profonda empatia.
Poi ci vi sono quelli che inneggiano al turismo, (si’ il turismo ridotto ad un casino in un lido, ad una manciata di decibel in un bar) , lo sviluppo, la città metropolitana che fa sempre figo.
Per non mantecarcela poi col diritto al lavoro degli esercenti, quel diritto che certa politica scopre all’improvviso e molti botteganti fanno bel viso solo per alzare la serrandina.
La legge la definisce “normale tollerabilita” ed è per questo che sotto casa non abbiamo una segheria o un saldatore. Ma abbiamo il lido che si trasforma nel Cocorico’, solo che a Rimini le discoteche stanno in collina. Dove li’, fuori dai centri abitati, puoi fare tutto il casino che vuoi nel rispetto di tutti. Puoi anche mettere dei bus navetta per i giovanissimi. Insomma potresti essere inclusivamente civile.
Continuo e vi svelo un segreto: nelle case ci vivono persone.
Eh lo so non vi basta, vi faccio una sorta di spelling: neonati, anziani, malati, malati terminali, affetti da patologie psichiche. Avete una idea, minima senza sforzo, di quali effetti producano certi rumori in piena notte su queste categorie?
Ho dovuto alzare il tiro, bastava dire “rispetto dei residenti”. Ma non avreste capito, non lo capite manco adesso.
Eh lo so non è una città per vecchi.
Ho paura lo sia per barbari.