Capperi che isola! Il prezioso frutto delle Eolie diventa DOP
La Sicilia ha una nuova Denominazione di Origine Protetta: è il Cappero delle Isole Eolie che sulla Gazzetta ufficiale Europea (GUUE L 144 del 07/05/2020) è stato registrato come prodotto DOP appartenente alla classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati.
La Commissione Europea, lo aveva deliberato a Bruxelles, il 30 aprile 2020 e con la pubblicazione della decisione, il disciplinare è ora attivo e permette di coltivare capperi su tutto quanto l’arcipelago delle Eolie, per ottenere un prodotto di “colore verde tendente al senape con striature violacee; sapore intenso e pungente; odore aromatico, forte, senza alcuna inflessione di muffa o odori estranei; calibro non inferiore a 4mm per i capperi; calibro non superiore a 20mm per i cucunci”.
Il cappero è una perenne suffruticosa spontanea o inselvatichita su rocce e muri delle coste mediterranee, ma è nelle isole Eolie, che i boccioli (capperi) della pianta e le sue fruttescenze (cocunci), assumono fragranza e corposità, donando sapore e aroma a molti cibi e pietanze. Già nel 1568, monsignore Domenico Romoli detto il “Panotto” nel suo “La singolare dottrina”, edito a Venezia annota che “mangiato in insalata con “petrosemolo e qualche altra herbetta, incita l’appetito molto”.
Ma il cappero era conosciuto sin dall’antichità e se ne trova citazione anche nell’Antico Testamento; e Dioscoride Pedanio, botanico e medico dell’antica Grecia vissuto nella Roma imperiale sotto Nerone, con Galeno, medico di corte imperiale del II sec. d.C., da Marco Aurelio a Settimio Severo, ne suggerivano le virtù energico diuretico, analgesico contro il mal di denti, e persino contro le durezze della milza e i vermini dell’orecchio.
La letteratura officinale di oggi indica la pianta come tonica, stimolante e aperitiva, riconoscendo al cappero anche proprietà digestive, tanto da rivendicare le qualità medicinali del vino di cappero, che si prepara facendo macerare a lungo 60 grammi di scorza in due litri di vino rosso e assaporandone un bicchierino prima o dopo i pasti.
Capperi e cucunci oltre che per aperitivi, tartine, costituiscono base per molti piatti utilizzandoli “dissalati”, secondo una procedura da manuale che li vuole sciacquati in acqua e poi bolliti per un paio di minuti, quindi scolati e lasciati per mezza giornata in acqua fredda che frequentemente va cambiata. Più celere la procedura senza bollitura lasciandoli più tempo in acqua fresca, specie per insalate tipiche delle Eolie come quella con capperi, cucunci e pane casereccio sbriciolato in grossi pezzi con aggiunta di aglio, menta, basilico, origano, peperoncino, succo di limone, ed olio d’oliva.
Numerose le ricette che fanno ricorso al cappero dal riso nero ai capperi di Salina, agli spaghetti con capperi e “cca muddica” (pangrattato abbrustolino in tegamino con un po’ di olio), alle pennette eoliane, al pesce spada al vapore “cu chiapparu”. Ma anche la tartara di carne ai capperi o le triglie al cartoccio; sono tutti piatti arricchiti ed esaltati da questa eccellenza alimentare italiana, ora protetta nell’Ue, insieme ad altre trentadue Dop/Igp siciliane.
Il cappero intanto con le sue qualità “energetiche” ha ridato vigore alla contrapposizione tra Lipari ed i tre comuni di Malfa, Leni e Santa Maria Salina che dal 1910, fanno capo a Salina, che con i produttori del cappero del territorio dell’isola non si riconoscono nella richiesta della Dop, e per i quali il “cappero di Salina” deve mantenere le sue peculiarità e non mescolarsi con i frutti dell’omonimo arbusto che si producono su altri territori.
La Commissione europea aveva già ricevuto dalle tre amministrazioni di Salina, una notifica di opposizione comprensiva di dichiarazione di opposizione motivata, ai sensi dell’articolo 51, paragrafi 1 e 2, del regolamento (UE) n. 1151/2012, dichiarandola irricevibile.
A norma dell’articolo 49, paragrafo 3, primo comma, in combinato disposto con l’articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 le persone fisiche o giuridiche aventi un interesse legittimo e stabilite o residenti nello Stato membro di presentazione della domanda possono presentare una notifica di opposizione esclusivamente nell’ambito della procedura nazionale di opposizione
A prescindere dal sodalizio tra i capperi e l’isola di Salina, che affonda le radici nell’Ottocento, c’è da registrare che dal XIX secolo i commercianti della penisola e di alcuni empori del Mediterraneo si dirigevano sull’isola siciliana per acquistare e poi rivendere i preziosi boccioli verdi.
Capperi freschi senza alcun sapore ma che dopo il trattamento con aceto o con sale, acquistano un aroma particolare dovuto a processi enzimatici. Nell’arcipelago Eoliano, oltre per la terra vulcanica, il vento ed il mare, è la procedura di trattamento dalla salatura, ai rimescolamenti, alla scolatura che ne fanno un prodotto che oltre a qualità nutrizionali, medicinali e cosmetiche e apprezzato nella preparazione di molte ricette.
Ricetta |
---|
Spaghetti saporiti ai capperi (ingredienti per 4 persone) |
400 gr. di spaghetti; 300 gr. di pomodori maturi; 3 spicchi d’aglio. Sale, peperoncino rosso in polvere, 2-3 foglie di basilico, un bicchiere d’olio vergine d’oliva, alcuni capperi dissalati, caciocavallo grattugiato. |
Pelare i pomodori e dopo aver eliminato i semi, tagliuzzarli e versarli in un’insalatiera con gli spicchi d’aglio affettato finemente, sale, peperoncino, basilico, capperi e olio. Mescolate bene, coprire il recipiente e fare riposare per almeno tre ore. Lessare gli spaghetti e quando saranno al dente versarli in un piatto largo con la salsa e il parmigiano grattugiato. Ai capperi oltre che una grande e costante presenza in cucina, vengono attribuite proprietà medicamentali come antispasmodico, detergente, diuretico, tonico, e freschi contengono un flavone restauratore delle pareti dei vasi capillari. |