Diario di un viaggio ai Caraibi
Chiudete gli occhi e immaginate di sorseggiare un cocktail alla frutta con i piedi nella sabbia, baciati dal sole e come sottofondo il rumore del mare.
Dodici mete da sogno: Guadeloupe, Tortola (Isole Vergini Britanniche), St. Maarten, Dominica, St. Kitts e Nevis, Antigua & Barbuda, Martinica, St. Lucia, Barbados, Grenada, Trinidad & Tobago, St. Vincent & the Grenadines.
Prima tappa: Pointe-à-Pitre (Guadeloupe)
Le due isole principali di Guadeloupe, GrandeTerre e Basse Terre, hanno la forma di due ali di farfalla e sono separate dal fiume Salée.
Nel mezzo si trova la cittadina di Pointe-à-Pitre, con i suoi musei, le caratteristiche stradine ed i coloratissimi mercati (molto bello il mercato della Darse), uno dei monumenti principali è la chiesa si St. Pierre e St. Paul.
Sul versante meridionale di Basse Terre si trova Sainte-Anne Beach, con la sua spiaggia bianchissima, mare cristallino dal fondale basso e alte palme.
Un ambiente vivace, venditori ambulanti di frutta e gelati (quello al cocco è una prelibatezza).
Il mercatino è una chicca, tra abiti tipici, bambole creole, cappelli realizzati con le foglie di palma, fiori, liquori e profumatissime spezie c’è da perdersi.
Seconda tappa: Road Town (Tortola-Isole Vergini Inglesi)
Il porto di Road Town è il centro nevralgico della città, tanti ristoranti, negozi ed hotel.Un clima allegro, musica coinvolgente e pittoresche maschere carnevalesche.
Molto bella Cane Garden Bay, una lunga spiaggia attrezzata, dove si vedono scorrazzare variopinte galline; è piacevole dondolarsi sulle altalene poste in riva al mare e respirare a pieni polmoni quell’aria pura.
A Cane Garden Bay si trova la famosa Callwood distillery, un’antica distilleria di rum adibita a museo.
Terza tappa: Philipsburg (St.Maarten)
St. Maarten è la più piccola isola al mondo divisa tra due stati (Francia e Paesi Bassi).
L’uragano Irma del 2017 ha devastato questo paradiso ed oggi si assiste ad una lenta ricostruzione.
Una delle spiagge più apprezzate dai turisti è Maho Beach, la sua caratteristica è quella di trovarsi accanto al Julienne International Airport.
Una striscia di sabbia stretta tra il mare e la pista 10 dell’aeropoarto; gli aerei sorvolano la spiaggia a bassissima quota (un’esperienza molto particolare e anche pericolosa).
A poca distanza si trova Mullet Bay, una piscina naturale orlata da alberi e piante.
Quarta tappa: Roseau (Dominica)
Isola selvaggia e vegetazione lussureggiante, piante, fiori e frutti insoliti.
La meta più popolare dell’isola è il parco nazionale di Morne Trois Pitons, suggestive le cascate gemelle di Trafalgar falls.
Le spiagge sono prevalentemente di origine vulcanica; le più frequentate sono Mero Beach e Champagne Beach (così denominata a causa delle piccole bolle di gas vulcanici).
Quinta tappa: Basseterre (St.Kitts e Nevis)
St.Kitts fu scoperta nel 1493 da Cristoforo Colombo (che le diede il nome di St.Christpher), gli inglesi la colonizzarono nel 1623; lo stretto “The Narrows” la separa da Nevis.
St. Kitts si sviluppò grazie alla sua posizione strategica e alla produzione di canna da zucchero.
L’isola offre dei panorami mozzafiato, particolarmente godibili a bordo di un treno d’epoca (St. Kitts Scenic Railway).
Si percorre una ferrovia costruita tra il 1912 e il 1926 (per trasportare la canna da zucchero dalle piantagioni agli stabilimenti situati a Basseterre), a fare da sfondo il vulcano Liamuiga.
Meritevole di nota è la spiaggia di Cockleshell, con le sue acque limpide e la sabbia piena di conchiglie.
Sesta tappa: St.John (Antigua e Barbuda)
St. John è la capitale di Antigua e Barbuda (terra delle 365 spiagge, una per ogni giorno dell’anno).
Senza dubbio una delle mete più belle ed affascinanti, dove il mare assume colori intensi e difficili da descrivere.
Antigua è un’isola molto mondana (Barbuda è molto più tranquilla), presenta un’architettura vivace, numerosi resort, barche di lusso e un clima allegro.
Long Bay è la spiaggia perfetta per trascorrere ore in totale relax, consigliatissima.