Storie dal deserto “Terra illuminata dalla Luna”
Buongiorno amici!
Il nostro viaggio in Egitto continua, questa volta tra le mistiche sabbie della ” Terra illuminata dalla Luna “, questo vuol dire infatti la parola ” Sinai “.
Con Fabio andiamo nel campo di Wadi Speta, fuori la zona di Sharm El Sheik, lasciandoci alle spalle le luci di questa piccola Las Vegas. Nella strada che ci accompagna alla nostra destinazione siamo circondati dalle tipiche montagne rocciose e spigolose del Sinai, rosse ed arancio. Sembrano quasi disegnate dal pennello di Salvador Dalì, mentre ai loro piedi, tra la sabbia del deserto, sbucano le prime case beduine fatte di mattoni, accanto, i recinti per le capre e qualche cammello che placido bruca le foglie di acacia. Questi alberi sono per me ipnotici, quasi magici per la loro capacità di nascere in una terra in cui l’acqua è praticamente assente, e disegnare con i loro nodosi rami traiettorie eleganti. Giunti al campo incontriamo Fettuah, il piccolo Yussef, Badr e suo figlio Abdu, che ci accolgono con il thè caldo. Quest’ultimo è lì con un giovane cammello, Rocco Husba, agghindato dai tipici paramenti beduini. Posati gli zaini Fabio ci porta su per il monte, e tra i sassi che ricordano volti umani e di animali, arriviamo in cima, qualche minuto prima del tramonto.
Il paesaggio è mozzafiato.
Le file di montagne si stagliano creando velature di colore di arancio e un silenzio assoluto ci avvolge, spezzato solo dal fischio del vento. I beduini credono che ogni roccia abbia un’anima e che il pellegrino capace di ascoltarla, possa sentire sussurrare la sua voce. Ho la netta sensazione di essere in luogo sacro, un immenso tempio a cielo aperto.
Quando torniamo giù è buio, si accende il fuoco, si prende il thè e si chiacchiera. La falce di Luna congiunta con Venere rischiara un cielo come poche volte nella vita si ha la fortuna di vedere: miliardi di stelle sono sopra di noi, regalandoci la più grande scenografia possibile.
Tutti restiamo in silenzio, contemplativi.
Questo luogo ha la capacità di riconetterci con la terra, penso. Il senso di pace che provo è qualcosa difficilemente descrivibile.
Nel frattempo la cena è pronta ed i beduini ci offrono le loro tipiche pietanze che potrete vedere nel video allegato. I bambini che stanno nella tenda con noi, rimangono immobili e in religioso silenzio, comunicando fra di loro con gli sguardi. Nonostante non abbiano più di dodici anni, i loro modi li fanno sembrare molto più adulti della loro età.
Il nostro viaggio continuerà nei prossimi giorni, accompagnato dalla magia del deserto…
Salam Aleiukum amici, alla prossima storia!