Il futuro dell’interazione sul web è artificiale, arriva “SocialAi”, parlare con un bot servirà a sentirsi ascoltati ?
Diversi studiosi pensano che possa creare problemi dal punto di vista sociale ed etico. In particolare, sta facendo molto discutere il fatto che gli utenti devono confrontarsi solo con amici non umani e che tutto ruoti su un “inganno”.
Ormai, è chiaro che ci sono dispositivi e applicativi concepiti per rendere l’utilizzo quotidiano dei social il più semplice possibile. Tutti accediamo ai nostri social del cuore con un semplice “clic”.
I dati della più recente ricerca indicano in Instagram e TikTok i due social network in assoluto abitati da bambini, pre-adolescenti e adolescenti.
A confermalo anche il 57° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2023 che ha registrato “un forte aumento dell’impiego di internet da parte degli italiani (l’88,0% di utenza: +4,5%) e di quanti utilizzano gli smartphone (l’88,0%: +4,7%).
Lievitano complessivamente all’82,4% gli utenti dei social network (+5,8%). Tra i giovani (14-29 anni), il 93,4% utilizza WhatsApp, l’83,3% YouTube, l’80,9% Instagram. Si osserva un forte incremento dei giovani utenti di TikTok (54,5%), Amazon (54,3%), Spotify (51,8%) e Telegram (37,2%). In flessione invece Facebook (51,4%) e Twitter/X (20,1%)”.
Il progresso scientifico, l’intelligenza artificiale e gli algoritmi hanno cambiato il nostro modo di comportarci. Le piattaforme virtuali e la rete ci permettono di raggiungere gli altri e di connetterci con loro.
L’universo dell’intelligenza artificiale è ancora da scoprire ed occorre conoscere i suoi aspetti positivi e i suoi aspetti negativi. Certamente, l’intelligenza artificiale ci permette di vivere esperienze particolari e interattive. I contenuti generati dall’intelligenza artificiale sono interessanti, affascinanti e piacciono ai giovani.
Le nuove generazioni amano creare foto e video sfruttando l’intelligenza artificiale. In questi ultimi mesi, si sta riflettendo sulla possibilità che gli utenti hanno di socializzare sia con profili reali che con profili virtuali.
Qualche mese fa, ho parlato del social Butterflies. Un social accessibile solo da applicazione mobile e i cui contenuti vengono pubblicati sia da profili reali e sia da profili creati con l’intelligenza artificiale.
Adesso, ci sono altre novità che arrivano dal mondo dell’intelligenza artificiale. Davvero interessate l’articolo che il giornalista Eugenio Spagnuolo ha scritto per il Corriere della Sera.
Spagnuolo ha spiegato le caratteristiche di un nuovo social network: SocialAI. A quanto pare si tratta dell’unico social network in cui l’utente che si registra è l’unico umano. SocialAI è originale ed è il secondo social network che prevede la presenza di profili AI. “Nato dalla mente di Michael Sayman, un giovane talento della programmazione che in curriculum vanta collaborazioni con Facebook, Google e Roblox, SocialAI è uno spazio dove ogni interazione, ogni feedback, ogni commento proviene da intelligenze artificiali”.
Sayman in un’intervista a WIRED USA ha detto che “in molti social media, non sai chi è il bot e chi è la persona reale. È difficile distinguere. Ho solo pensato di creare uno spazio in cui puoi sapere che sono AI al 100%”.
L’ANSA riporta che gli ideatori della piattaforma hanno specificato, sul proprio sito web, che SocialAI serva per “aiutare le persone a sentirsi ascoltate”.
Il portale di informazione wired.it ha reso nota anche un’altra dichiarazione di Sayman: “È una risposta a tutte quelle volte in cui mi sono sentito isolato o come se avessi bisogno di una cassa di risonanza ma non ne avessi una. So che questa app non risolverà tutti i problemi della vita, ma spero che possa essere per altri un piccolo strumento per riflettere, crescere e sentirsi visti”.
Questo universo virtuale non prevede la presenza di haters o di strani algoritmi. Un social dove è possibile scrivere un post e ricevere numerosi commenti, molte condivisioni e tanti like. Di fatto, ci sono solo AI dichiarate che affermano le loro idee, a volte strane o sarcastiche, ma che offrono spunti di riflessione.
L’utilizzo di SocialAI è molto semplice, perché basta scaricare l’applicazione sul proprio telefono (ad oggi c’è solo la versione iOS). Serve, come in tutti gli altri social, a scrivere un post, una frase, un’idea o una domanda. SocialAI è differente dal resto delle piattaforme virtuali perché, in pochi secondi, “una cascata di commenti generati da intelligenze artificiali invaderà il nostro feed. I loro nickname sono davvero particolari: Blaze Fury, Trollington Nefarious, Drama Queen ed ognuno ha una personalità ben definita”.
Il sito The Verge evidenzia che “dopo la selezione dei follower si cominciano le interazioni generate dall’AI, con conversazioni basate sulle caratteristiche scelte”. Mark Zuckerberg aveva dato qualche anticipazione: “Ogni nostra attività verrà modificata in qualche modo dall’intelligenza artificiale. Ad esempio, i feed mostreranno post degli amici e famigliari, in gran parte dei creatori, insieme a quelli provenienti dall’AI”.
Diversi studiosi pensano che SocialAI possa creare problemi dal punto di vista sociale ed etico. In particolare, sta facendo molto discutere il fatto che gli utenti devono confrontarsi solo con amici bot e che tutto ruoti su un “inganno”. In realtà, SocialAI rispetto a Butterflies informa gli utenti sulla natura dei profili AI.
Diversi report mostrano come gli adolescenti siano soliti creare profili falsi anche su altri social e questo desta preoccupazione. Gli adolescenti diventano un “prodotto” di quest’era della disinformazione: vittime del sistema delle fake news, ne diventano protagonisti ritenendo “normale” diffondere il falso per i propri scopi. Nel Metaverso proliferano nicknames, pseudonimi, alias,ognuno dei quali è frutto di un processo di costruzione sociale. Insomma, tutto quello che può illudere i ragazzi desta sempre apprensione.
Il tempo ci aiuterà a capire quali saranno i risvolti di SocialAI. Vedremo se ci saranno altri social di questo tipo. La tecnologia è diventata “accudente”, ma l’uomo deve vigilare e stare attento. I preadolescenti e gli adolescenti devono essere guidati e supportati, affinché riescano a gestire l’intelligenza artificiale e social network come SocialAI.